
In che consiste il bonus padri?- blitzquotidiano.it
Arriva il nuovo bonus per i padri: è possibile ricevere oltre 3.000 euro, un aiuto sostanziale per le famiglie. Ecco come ottenerlo.
Negli ultimi anni, il panorama dei benefici economici per i padri in Italia è cambiato notevolmente, portando a un’equa distribuzione dei diritti tra genitori. Grazie a normative più inclusive, i papà possono ora accedere a una serie di bonus e agevolazioni che possono arrivare fino a 3.362 euro all’anno. Questi bonus non solo rappresentano un sostegno economico, ma riflettono anche un cambiamento culturale nel riconoscimento del ruolo attivo dei padri nella crescita dei figli.
Queste misure riflettono un cambiamento significativo nella percezione del ruolo paterno nella famiglia. Con l’evoluzione delle normative e la crescente consapevolezza dell’importanza della condivisione delle responsabilità genitoriali, i padri possono finalmente godere di diritti e benefici che riconoscono il loro ruolo attivo e fondamentale nella crescita dei figli.
Bonus padri:come funziona
Uno dei principali benefici economici per i padri è l’assegno unico, introdotto per garantire un sostegno economico a tutte le famiglie con figli a carico. A differenza degli assegni familiari tradizionali, l’assegno unico è disponibile per entrambi i genitori, che possono decidere di suddividere l’importo in modo equo. Nel 2024, per i nuclei familiari con un ISEE fino a 17.227,33 euro, l’importo mensile dell’assegno è di 201 euro. Questo significa che, se entrambi i genitori decidono di accedere al 50% dell’assegno, ogni padre potrà ricevere annualmente circa 1.206 euro.
In questo contesto, è importante sottolineare che l’assegno unico può essere richiesto autonomamente da uno dei due genitori. Ciò significa che il padre può accedere al pagamento anche senza il consenso dell’altro genitore, il che rappresenta un notevole passo avanti rispetto alla situazione precedente, dove solo un genitore (di solito la madre) poteva percepire tali benefici.

Oltre all’assegno unico, i padri possono beneficiare delle detrazioni fiscali per i figli a carico. Queste detrazioni rappresentano un ulteriore aiuto economico, che può essere richiesto direttamente dal datore di lavoro o tramite la dichiarazione dei redditi. Le detrazioni per i figli a carico possono arrivare fino a 950 euro per ogni figlio che ha tra i 21 e i 30 anni. Se i genitori decidono di condividerle equamente, ogni padre potrebbe ricevere 475 euro all’anno.
Tuttavia, è fondamentale notare che le detrazioni non possono essere sommate all’assegno unico se il figlio è beneficiario di quest’ultimo fino al compimento dei 21 anni. Pertanto, i papà devono pianificare attentamente come sfruttare al meglio queste agevolazioni.
Altri benefici e permessi
Oltre agli aiuti economici, i papà hanno diritto a una serie di congedi e permessi. Il congedo di paternità, ad esempio, consente ai padri di usufruire di 10 giorni di congedo retribuito al 100% dopo la nascita del figlio. Questo congedo può essere utilizzato anche in modo frazionato, permettendo ai padri di essere presenti nei momenti cruciali della crescita del bambino.
In aggiunta, i padri possono richiedere il congedo parentale fino al compimento dei 12 anni del figlio. In totale, il congedo parentale non può superare i 10 mesi tra madre e padre, ma può estendersi a 11 mesi se il padre ha utilizzato almeno 3 mesi di congedo. Durante questo periodo, la retribuzione è generalmente al 30%, ma esistono situazioni in cui il primo mese è retribuito all’80%.
I permessi per allattamento, che consistono in 2 ore al giorno per i padri che lavorano a tempo pieno e 1 ora per i part-time, completano il quadro di sostegno, evidenziando come il sistema stia lentamente evolvendo per supportare le famiglie in modo più equo.