Fincantieri in Borsa, i fondi non comprano. Mps fa il pieno (al Tesoro 500 mln)

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Giugno 2014 - 09:28 OLTRE 6 MESI FA
Fincantieri in Borsa, offerta tagliata di un terzo: i fondi non comprano

Fincantieri in Borsa, offerta tagliata di un terzo: i fondi non comprano

ROMA –  Fincantieri in Borsa, offerta tagliata di un terzo: i fondi non comprano. Varo difficile in Borsa per Fincantieri. L’offerta per la quotazione dei cantieri navali, che attraverso Fintecna e Cassa Depositi e Prestiti rimandano al Tesoro, è stata rivista al ribasso e tagliata di oltre un terzo, da 704 milioni a 450 milioni di azioni, e il prezzo fissato al minimo della forchetta, a 0,78 euro (il massimo era 1 euro). All’origine del ridimensionamento, l’accoglienza tiepida degli investitori istituzionali mentre hanno mostrato più entusiasmo a salire a bordo i risparmiatori, allettati anche dalla bonus share, l’azione gratis ogni 20 acquistate per chi conserva i titoli per più di un anno.

Mps fa il pieno. L’aumento di capitale ‘monstre’ da 5 miliardi euro è andato tutto esaurito: è stato sottoscritto il 99,85% delle nuove azioni per un ammontare di 4.999 milioni.   L’inoptato sarà offerto in borsa da lunedì e c’è d’attendersi che venga piazzato tutto in giornata. Di conseguenza non servirà l’intervento del consorzio di garanzia, capitanato da Ubs, che si avvia invece a incassare lauti compensi.

Tolti 260 milioni di spese, delle quali commissioni per le banche del consorzio fanno la parte del leone, le risorse raccolte con l’aumento serviranno soprattutto a Rocca Salimbeni per rimborsare al Tesoro la gran parte dei Monti-bond. ”Questa operazione, oltre a consolidare i nostri requisiti patrimoniali, ci permetterà di restituire al governo italiano circa 3,5 miliardi, comprensivi di interessi e sovrapprezzo” ha indicato l’ad di Mps, Fabrizio Viola, parlando di ”Un risultato positivo per Mps per lo Stato”.

Finacantieri. Al retail, che ha chiesto tra due e tre volte in più dei titoli inizialmente messi a disposizione, dovrebbe andare almeno il 40% dell’offerta attuale, contro il 20% destinato ai piccoli investitori all’inizio dell’Ipo (Initial public offering). La cifra definitiva sarà decisa per giovedì prossimo, 3 luglio, al debutto a Piazza Affari. In quello che doveva rappresentare il primo passo nelle privatizzazioni del nuovo governo, salta l’incasso, seppur limitato, che doveva risalire fino al Tesoro.

Fintecna ha infatti rinunciato a mettere in vendita 104 milioni di azioni (103,98 milioni per la precisione) che, al prezzo di 0,78 euro, le avrebbero garantito circa 82 milioni di euro. Al dicastero di via XX Settembre, attraverso due passaggi societari e considerando le tasse, sarebbe arrivato alla fine molto meno. Come conseguenza della rinuncia di Fintecna a vendere, ora l’offerta globale è costituita interamente da nuove azioni derivanti dall’aumento di capitale di Fincantieri (in origine dovevano essere 600 milioni di titoli) che andrà a rafforzare il gruppo come indicato dai vertici della società che, coerentemente, avevano anche annunciato che non saranno distribuiti dividendi per tre anni.

Questo aspetto, insieme alla non elevata redditività dell’azienda industriale, sommato alla concorrenza del parallelo collocamento di FinecoBank e, più in generale, all’ingorgo sul mercato dovuto anche alle ricapitalizzazioni bancarie con Mps in testa, è tra i fattori più citati per spiegare la freddezza degli investitori istituzionali verso la società triestina. Tra gli addetti ai lavori si rileva peraltro che altre privatizzazioni in rampa di lancio, da Poste a Enav a Sace, riguardano gruppi di natura più ‘finanziaria’.

Di conseguenza, non per forza, Fincantieri rappresenta un precedente scomodo. Tornando all’Ipo, partita il 16 e conclusa il 27 giugno, il pacchetto messo in Borsa vale 351 milioni di euro, al lordo di commissioni e spese per l’operazione e dell’opzione di over-allotment. Quest’ultima riguarda 50 milioni di titoli che saranno messi a disposizione dalla stessa Fintecna. L’intera Fincantieri si presenta così giovedì prossimo per l’esordio a Piazza Affari con una capitalizzazione di 1.320 milioni di euro.