Germania in recessione, verso la pensione a 69 anni

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Ottobre 2019 - 10:29 OLTRE 6 MESI FA
Germania, recessione soft, l'allarme della Bundesbank

Il presidente della Bundesbank Weidmann

ROMA – Recessione soft per la Germania: c’è il segno meno da tre trimestri, spiega la Bundesbank che lancia un’allerta non troppo ansiogena ma significativa. La banca centrale tedesca assicura che gli effetti recessivi sono circoscritti e non profondi. Nello stesso bollettino invita però i legislatori a rivedere i criteri per l’età pensionabile. La soglia consigliata per la sostenibilità dei conti pubblici e del sistema previdenziale è l’uscita dal lavoro a 69 anni e 4 mesi. L’ultima riforma previdenziale in Germania risale al 2012 e ha elevato progressivamente a partire dall’inizio del 2030 l’età pensionabile da 65 a 67 anni.

Contrazione Pil anche nel terzo trimestre

L’economia tedesca potrebbe essere entrata in recessione, anche se non profonda. Lo dice la Bundesbank, secondo cui “il prodotto interno lordo potrebbe essersi ridotto nuovamente nel terzo trimestre del 2019” dopo il -0,1% del secondo trimestre, con l’export che continua a soffrire e gli indicatori di fiducia che non fanno intravedere una svolta immediata. Tuttavia “una recessione nel senso di un significativo, ampio e durevole declino della produzione, con capacità inutilizzata, al momento non è in vista”.

Continua a soffrire l’export

“Una recessione nel senso di una calo significativo, diffuso su vasta scala, prolungato delle prestazioni economiche con capacità macroeconomiche non utilizzate, finora non si profila”, scrive la Bundesbank. Tuttavia “le prestazioni economiche tedesche potrebbero essere leggermente ridotte nel terzo trimestre del 2019” si legge nel bollettino.

“La ragione principale è il proseguimento del rallentamento nell’industria orientata all’export”, continua il report. La forza del mercato interno non da segni di debolezza e “il rallentamento dell’economia ha lasciato finora tracce molto limitate sull’occupazione” e “le prospettive di reddito per i consumatori rimangono vantaggiose”. (fonte Ansa)