Poveri per…colpa nostra: sette illusioni sui soldi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Settembre 2014 - 14:47 OLTRE 6 MESI FA
Le 7 illusioni che ti fanno diventare povero

Le 7 illusioni che ti fanno diventare povero

ROMA – Le 7 illusioni che ti fanno diventare povero. Gestire i propri soldi è un lavoro, evitare che un patrimonio si dissolva, spesso senza accorgersene e benché armati delle migliori intenzioni, è un impegno che esclude approssimazioni ed “insensate credenze”. Megan Walls, coach per l’agenzia americana Conscious Connection, ha stilato una lista delle 7 illusioni più pericolose, i 7 passi falsi più comuni che però ti riducono sul lastrico. Con l’ausilio del Sole 24 Ore pubblichiamo il prontuario in 7 punti di ciò cui non dobbiamo credere per conservare la salute del portafoglio.

1. I soldi appaiono “per magia”. Leggi: non credere che ci sia sempre e comunque qualcuno disposto a finanziarti. Sembra un’ovvietà, ma specie per i privilegiati (mal) educati dai genitori a credere che i soldi piovano dal cielo, non lo è affatto, ha accertato empiricamente Megan Walls.

2. E’ “normale” indebitarsi. Mutui, carte di credito, prestiti universitari: negli Stati Uniti indebitarsi è davvero normale, ma non è un buon modello. Non lo è, spiega Walls, per una errata valutazione delle priorità nel bilancio costi/benefici. Cioè, come quando si decide di chiedere un prestito per le vacanze (è una delle motivazioni più gettonate in Italia) e vedere prima i vantaggi attuali rispetto alle conseguenze (saldo e interessi crescenti) di domani.

3. Spendere mi farà stare meglio. Lo shopping compulsivo è una degenerazione, ma spendere per sentirsi meglio è comunque una risposta che vale solo nel brevissimo periodo. Dopo, se di soldi non ne avevi abbastanza, ti aspettano solo ansia e insicurezza per quel che può accadere nel medio-lungo periodo.

4. I soldi non saranno mai sufficienti. All’altro capo dello spettro emotivo, pessimisti per vocazione, sbaglia chi crede che mai e poi mai ci saranno le risorse per affrontare qualsiasi progetto, iniziativa, acquisto. La coach invita a fare un piano dettagliato per verificare quanto spendere o investire: solo i numeri, i dati ci diranno se si può o non si può.

5. Meglio spendere subito che investire. La psicosi contagiosa che se non spendo tutto e subito i miei risparmi se li godrà qualcun altro (per esempio il fisco) può dare alla testa. E’ necessario sempre approntare investimenti cautelativi e previdenziali per mettere in sicurezza il futuro.

6. Gli uomini sono più intelligenti delle donne nella gestione delle finanze. Pregiudizi, corroborati da sperequazioni sociali (in media le donne guadagnano il 16% in meno a parità di lavoro), perpetuati da atteggiamenti culturali duri a morire.

7. Sono adulto e so amministrare i miei soldi.  Peccato di presunzione giovanile di chi rifiuta a priori un aiuto esterno. In certi casi meglio farsi aiutare. Ma senza esagerare, per esempio con la convinzione, spesso ereditata e accettata supinamente, che sono piccolo, non sono in grado, non mi occupo di soldi. Nemmeno dei tuoi?