Mps, Stefania Bariatti presidente: nominata dal Tesoro al posto di Falciai

di redazione blitz
Pubblicato il 20 Dicembre 2017 - 05:45 OLTRE 6 MESI FA
Mps-Stefania-Bariatti

Stefania Bariatti (Foto Ansa)

SIENA – Stefania Bariatti è il nuovo presidente di Monte dei Paschi di Siena dopo l’addio di Alessandro Falciai, indagato in un’inchiesta sui cantieri navali Mondomarine, di cui è stato presidente e di cui è tuttora azionista di maggioranza.

Su indicazione del Tesoro, Stefania Bariatti, docente di diritto internazionale all’Università di Milano, consigliera uscente della banca senese, è stata eletta alla presidenza del consiglio di amministrazione durante l’assemblea che ha sancito il passaggio definitivo dell’istituto sotto il controllo dello Stato.

Il nuovo board è composto da 14 componenti, 11 espressione del ministero dell’Economia, azionista di maggioranza al 68%, e tre di Generali, secondo socio al 4,32%.

Come previsto, Marco Morelli è stato confermato nella carica di amministratore delegato mentre il dirigente del ministero dell’economia Antonino Turicchi è stato nominato vice presidente.

Nonostante la nuova veste, la banca non è ancora uscita dal guado della crisi. Morelli lo ha spiegato a suon di metafore: “Il percorso di recupero dei ricavi e della redditività durerà tantissimo tempo. E’ come la guerra del ’15-’18. Si sposta il sacco pochi metri in avanti e poi magari si torna indietro”. E poi, per chi non avesse capito: “Siamo in cordata per raggiungere gli 8 mila”.

Il ministro del Tesoro, Pier Carlo Padoan, è comunque fiducioso. “Sono convinto che” l’investimento in Mps “sarà un affare per lo Stato”, ha detto in commissione di inchiesta. Malgrado l’alone ‘ministeriale’, in assemblea vecchi soci sono intervenuti con la consueta schiettezza. D’altronde, non è possibile dimenticare il prezzo pagato. “Un tempo avevo 433 mila azioni e ora ne ho 77, che valgono meno di 300 euro”, si è sfogato uno di loro. Mentre Romolo Semplici, dell’Associazione buongoverno piccoli azionisti, ha scelto l’amara ironia: “Io non sarei all’altezza di guidare una banca, ma non sarei il primo a farlo. Da qua ne sono passati tanti che hanno fatto solo danni”.

La nuova presidentessa Bariatti ha preso il posto di Alessandro Falciai. Il Tesoro avrebbe voluto confermarlo, ma lui ha dovuto lasciare perché indagato a Savona in un’inchiesta sui cantieri Mondomarine, di cui è azionista di maggioranza. Il passo indietro, ha spiegato Falciai, “è stata una mia scelta, del tutto autonoma, per difendere la banca. L’unico contatto che ho avuto con il ministro Padoan è stata la mia telefonata per comunicargli la mia decisione”.

L’amministratore delegato Morelli ha risposto ai sindacati, che hanno definito “un affronto” la recente nomina di 49 dirigenti in Mps. “Alla banca – ha ribattuto il manager – è costato 340mila euro lorde, che sono coperte ampiamente dalla riduzione del mio emolumento, che passa da 1,4 milioni a 460 mila euro”, come impongono le norme sull’intervento di Stato.”Abbiamo un’incidenza di dirigenza sui dipendenti dell’1,24%, rispetto a una media di sistema del 2,3%. Siamo praticamente alla metà”, ha aggiunto.

Al termine dell’assemblea, Morelli è apparso sorridente: “Ora possiamo iniziare ad occuparci a tempo pieno della banca da un punto di vista industriale e commerciale”. Per quel che riguarda ciò che è stato, anche con l’assoluzione degli ex vertici – Giuseppe Mussari, Antonio Vigni e Gianluca Baldassarri – in appello a Firenze sul caso Alexandria, “appare difficile – sostiene la banca – individuare e contestare carenze, omissioni o altre condotte censurabili” a Bankitalia, Consob e Tesoro.