Si avvicina la scadenza del Bonus Mobili - blitzquotidiano.it
Uno dei bonus più apprezzati dalle famiglie italiane sta per scadere, restano gli ultimi posti disponibili.
Il bonus mobili 2025 rappresenta un’occasione che presto potrebbe scomparire, lasciando spazio a nuove regole meno convenienti, restano pochi mesi per sfruttarlo davvero al meglio. Si tratta di una detrazione IRPEF che consente di recuperare metà della spesa per arredi ed elettrodomestici destinati ad abitazioni oggetto di ristrutturazione certificata.
Molti contribuenti lo hanno già utilizzato negli anni scorsi, approfittando di condizioni vantaggiose, ora però, la scadenza fissata al 31 dicembre 2025 incombe senza proroghe. Per beneficiarne, occorrono pagamenti tracciabili, documentazione completa e beni conformi ai requisiti energetici stabiliti, una corsa contro il tempo da non sottovalutare assolutamente.
Addio al Bonus Mobili
Il Bonus Mobili è una misura tra le più apprezzate, che permette di recuperare metà della spesa sostenuta per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici. Non si tratta di uno sconto immediato, ma di una detrazione IRPEF ripartita in dieci quote annuali, su un massimo di 5mila euro di spesa.

Un tetto che comprende anche trasporto e montaggio, elementi spesso sottovalutati ma tutt’altro che irrilevanti e che portano ad aumenti dei costi imprevisti. Il meccanismo è semplice, chi ha realizzato interventi edilizi a partire dall’anno precedente all’acquisto può richiedere il beneficio, purché le transazioni siano tracciabili.
Forni, lavatrici, frigoriferi e altri elettrodomestici devono rispettare precisi requisiti di efficienza energetica, stabiliti per legge, così da unire risparmio economico e sostenibilità ambientale. Una combinazione che negli ultimi anni ha incoraggiato molte famiglie a rinnovare la propria abitazione con un occhio attento al futuro e al risparmio.
Adesso, la scadenza fissata al 31 dicembre 2025 rappresenta il limite ultimo per usufruire dell’agevolazione perché dal 2026 la misura sarà archiviata definitivamente. La decisione del Governo punta a ridisegnare le priorità di spesa pubblica, concentrandosi su temi come il taglio delle imposte sul reddito o le pensioni.
Non è un caso che, però, negli ultimi anni il comparto legno-arredo abbia beneficiato di un aumento significativo della domanda, proprio grazie al bonus. Molti contribuenti hanno approfittato del bonus più volte, grazie alla possibilità di applicarlo a diverse unità immobiliari, comprese le pertinenze o le parti comuni.
Un effetto moltiplicatore che ha sostenuto non solo i privati, ma anche un settore produttivo fondamentale del Made in Italy come quello del legno. La fine di questa agevolazione si inserisce in un quadro più ampio di ridimensionamento degli incentivi fiscali legati alla casa e alle ristrutturazioni.
Dal 2026, infatti, cambieranno anche le regole per il cosiddetto “bonus ristrutturazioni”, che passerà dall’attuale 50% al 36% per le prime abitazioni e al 30% per le seconde. Una stretta che rischia di pesare sulle famiglie e di rallentare gli interventi di riqualificazione edilizia, con conseguenze anche sul fronte occupazionale.
