
Meglio conservare i documenti importanti - blitzquotidiano.it
Meglio fare attenzione quando si conservano documenti giudiziari importanti, tenerlo al sicuro è l’unico modo per evitare brutte sorprese.
Tutti, chi più, chi meno, abbiamo un cassetto o una carpetta piena di vecchi documenti, lasciati a prendere polvere in attesa di finire nel cestino della carta. Eppure, conservare i documenti legali è un’abitudine che può evitarci una serie di problemi difficili da risolvere, specialmente se si tratta di atti giudiziari o simili.
Proprio quando meno ce lo aspettiamo potrebbero tornare utili, magari per risolvere sul nascere qualche diatriba legale o per difendere i nostri diritti. Capire per quanto tempo e cosa tenere può davvero fare la differenza tra una seccatura evitabile e una battaglia legale persa in partenza.
I documenti più importanti da tenere a conservati
Le sentenze legali non sono semplici pezzi di carta, rappresentano l’esito ufficiale di un processo e hanno un importante valore legale vincolante. Raccontano chi ha torto e chi ragione, indicano le leggi applicate e spiegano cosa è accaduto in seguito, come risarcimenti, condanne o cambiamenti di stato civile.

Sbagliare a conservarle può significare perdere diritti, non potersi difendere in un ricorso o non riuscire a dimostrare il proprio stato civile. Un esempio sono le sentenze di divorzio, che certificano lo status, permettono di calcolare gli assegni di mantenimento e risolvere dispute legate ai figli.
Stessa cosa vale per le sentenze civili legate a eredità, proprietà e successioni devono essere custodite con la massima cura e senza una vera scadenza. Spesso tornano necessarie a distanza di anni per vendere immobili, sanare conti, rispondere a contestazioni ereditarie o dimostrare chi ha diritto a cosa.
Le decisioni giudiziarie in ambito lavorativo meritano altrettanta attenzione, come quelle relative a licenziamenti ingiusti o risarcimenti devono essere conservate per almeno dieci anni. Certo è, che alla fin dei conti, è meglio non disfarsene mai, possono servire per ottenere pagamenti non ricevuti, reintegri o riconoscimenti pensionistici.
Discorso analogo si fa per le sentenze amministrative-tributarie, come quelle legate a multe, cartelle esattoriali o contenziosi con il fisco, tutto sul piano economico. Anche qui, la soglia minima è di dieci anni, ma in caso di importi elevati o effetti a lungo termine, conservarle senza limiti può prevenire brutte sorprese.
Per coprire eventuali problemi legati a documenti persi o illeggibili, gli uffici pubblici sono legati alla custodia degli originali a tempo indeterminato, come dei veri patrimoni storici. Fascicoli civili, cause di lavoro, procedimenti esecutivi e decreti ingiuntivi hanno tempistiche di conservazione che vanno dai 10 ai 30 anni.