Tassa sui profitti di Facebook, Google & C. Biden ci prova, in Europa (e in Italia) sono a carissimi amici

di Caterina Galloni
Pubblicato il 11 Aprile 2021 - 14:45 OLTRE 6 MESI FA
Tassa sui profitti di Facebook, Google & C. Biden ci prova, in Europa (e in Italia) sono a carissimi amici

Tassa sui profitti di Facebook, Google & C. Biden ci prova, in Europa (e in Italia) sono a carissimi amici (Foto Ansa)

Una tassa minima del 15% sui profitti delle grandi corporation è una promessa elettorale che si sta ridimensionando molto. 

E non sarà certo pensata per risolvere i problemi degli europei, finora incapaci di prelievo fiscale sui grandi profitti che aziende tipo Facebook, Google e Amazon conseguono a casa nostra per poi portare al sicuro in qualche paradiso fiscale. Anche in Europa stessa.

Ne hanno parlato i ministri delle Finanze e i governatori delle Banche centrali del G20, in una sessione planetaria virtuale presieduta dall’italiano Daniele Franco. Ma l’impressione è che si sia ancora a carissimi amici.

Il ministro Franco al G20

La questione, ha ricordato Franco, “è sul tappeto da diversi anni e ora vediamo un’accelerazione del processo: il G20 si aspetta di raggiungere un accordo entro luglio, si spera nella terza riunione dei ministri e governatori che si terrà a Venezia”.

Far pagare un po’ di tasse ai colossi americani del web servirebbe, oltre che per altri nobili propositi, a finanziare misure di soccorso per la stampa scritta, su carta e on line. (Per radio e tv basterebbe, in Italia, che il Governo mettesse a disposizione una parte dei proventi del canone, che Matteo Renzi trattenne invece per lo Stato).

Per l’Europa e in particolare per l’Italia, un bel 15% di tassazione sui profitti degli over-the-top sarebbe sufficiente. Non sarà così invece per gli americani. Richard Rubin e Kate Davidson hanno scritto sul Wall Street Journal.

Biden e la tassa minima del 15% sugli over the top

Secondo i dettagli diffusi dal Dipartimento del Tesoro Usa, un’imposta minima del 15% sulle grandi e redditizie società, che fa parte della proposta del presidente Biden, interesserebbe molte meno aziende rispetto alla versione portata avanti nella campagna elettorale.

L’imposta – destinata alle società che dichiarano grandi profitti agli investitori ma bassi pagamenti fiscali – si applicherebbe solo alle società con un reddito superiore a 2 miliardi di dollari, aumentato dunque rispetto alla soglia di 100 milioni di dollari su cui batteva Biden durante la campagna.

Secondo le stime dell’amministrazione, che presumono che il resto del piano dell’amministrazione venga implementato, il risultato è che solo 180 aziende raggiungerebbero la soglia di reddito e solo 45 pagherebbero le tasse.

S&P Global Market Intelligence, ritiene che negli Usa quasi 1.100 società quotate raggiungerebbero la soglia dei 100 milioni di dollari. Molte di loro dovrebbero affrontare fatture fiscali nettamente più elevate rispetto alle altre dell’agenda di Biden, che aumenta le aliquote sul reddito nazionale ed estero.

L’imposta minima del 15% “è un approccio mirato a garantire che gli evasori fiscali siano costretti a sostenere oneri fiscali significativi”, ha affermato in un nuovo rapporto il Dipartimento del Tesoro americano.

L’imposta minima del 15% sul reddito di bilancio è un forte argomento di discussione politica ma nel piano Biden, gli ultimi cambiamenti riducono il suo ruolo più a un supporto che a una funzione chiave.

Imposta minima 15%, i dubbi di fiscalisti e commercialisti

Avvocati fiscalisti e commercialisti hanno sostenuto che un’imposta minima del 15% sul reddito di bilancio potrebbe essere difficile da amministrare e attuare e cederebbe alcune norme fiscali statunitensi alle autorità di regolamentazione contabile. Ci sono una serie di ragioni per cui grandi aziende come Amazon.com Inc. e Nike Inc. possono riportare utili e aliquote fiscali significative notevolmente inferiori all’aliquota fiscale statunitense del 21%.

Ed è difficile dire quali società sarebbero interessate da questa tassa sul reddito di bilancio. Il CEO di Amazon, Jeff Bezos, ha approvato un aumento dell’aliquota dell’imposta sulle società, ma è diverso dalla proposta di imposta minima.

Le fatture fiscali basse di alcune società derivano dalle differenze tra la definizione di reddito per il bilancio e la definizione di imposte. Le aziende possono, ad esempio, detrarre a fini fiscali molti investimenti di capitale ma nel tempo devono ammortizzare per gli investitori. Ciò può portare a pagamenti fiscali inferiori nel breve periodo e creare un divario tra reddito fiscale e reddito contabile. Le regole di contabilità fiscale e finanziaria differiscono anche dalle detrazioni per le compensazioni basate sulle azioni.