Usa, crisi. Metà superlaureati a pieni voti costretti a lavorare come commessi

Pubblicato il 19 Aprile 2013 - 18:32| Aggiornato il 31 Gennaio 2023 OLTRE 6 MESI FA

WASHINGTON, STATI UNITI – Metà dei superlaureati nelle migliori universita’ americane che finiscono per lavorare come commessi a meno di dieci dollari l’ora. Purtroppo la crisi e la disoccupazione picchia duro su tutti in America, anche a chi ha investito tanta fatica e soprattutto tanti, tantissimi soldi, nella propria formazione. E’ la storia di Cory Bennett, una laureata in legge alla University of San Francisco, con specializzazione alla School of Law dello stesso ateneo.

Dopo tante ore passate a preparasi per la sua futura carriera di avvocato, e oltre 150mila dollari spesi per pagare le rette, da tempo per sbarcare il lunario e tirare avanti e’ finita a piegare magliette e camicie in un bancone del grande magazzino Macy’s.

Ma la sua e’ la stessa storia di tantissimi altri giovani americani ultra-specializzati, costretti a svolgere mansioni molto meno qualificate rispetto al loro curriculum di studi. Cosi’, per protestare contro tutto cio’, gli studenti di una ventina di facolta’ hanno lanciato una denuncia collettiva, una cosiddetta class action contro i propri atenei.

L’accusa, portata avanti da due avvocati, Strauss e Anziska, e’ aver ”violato le leggi a tutela dei consumatori diffondendo dati falsi circa le percentuali di laureati che trovano lavoro dopo i loro diplomi”.

Secondo l’esposto, nei siti web di questi mega atenei si legge che circa il 90% dei loro laureati entrano nel mondo del lavoro. Ma le cifre reali dicono cose molto diverse. Cosi’, secondo i legali, questo comportamento prefigura una truffa ai danni dei ragazzi, visto che se le universita’ pubblicassero i numeri veri circa gli sbocchi occupazionali molti studenti non si sarebbero mai iscritti.

Secondo molte statistiche, negli ultimi anni, complice la recessione, solo il 55% dei laureati, in particolare in materie legate al diritto, hanno trovato un impego nel loro settore entro i nove mesi dal conseguimento del titolo di studio. Da qui la protesta. E in California, dove le leggi a difesa del consumo sono molto piu’ rigide di altri stati, i giudici hanno gia’ accolto cinque ricorsi presentati contro altrettanti atenei, come San Francisco’s Golden Gate University, Soutwestern, San Diego’s Thomas Jefferson, University of San Francisco e California Western School of Law. Tutte facolta’ in cui studiare costa in media 40mila dollari l’anno.