Arabia Saudita realizzerà parco fotovoltaico da record: 5mila km quadrati

di redazione Blitz
Pubblicato il 5 Aprile 2018 - 07:31 OLTRE 6 MESI FA
Pannelli solari Ansa

Arabia Saudita realizzerà parco fotovoltaico da record: 5mila km quadrati (foto Ansa)

RYAD – L’Arabia Saudita ha annunciato un progetto per la realizzazione di un parco fotovoltaico da record, si parla di 200 gigawatt, in collaborazione con Softbank, colosso giapponese delle telecomunicazioni.

Il grande parco a energia solare, che sarebbe circa 200 volte la dimensione del più grande impianto solare attualmente in funzione, richiederà un investimento di 200 miliardi di dollari e dovrebbe essere pronto per il 2030.
L’impegno dell’Arabia Saudita di diminuire la dipendenza dal petrolio è un obiettivo lanciato in precedenza dal principe ereditario Mohammed bin Salman, con il progetto “Vision 2030”. Attualmente, la capacità di energia solare dell’Arabia Saudita è di circa 77 gigawatt, con 200 i pannelli solari potrebbero coprire una superficie di 5.000 km quadrati, secondo Quartz.
Il che corrisponde all’area di molte città del mondo: Hong Kong ad esempio è di circa 1.090 kmq, mentre New York 784 kmq circa.

I 5000 kmq dell’Arabia Saudita farebbe impallidire Washington, grande solo 176 km quadrati.

L’Arabia Saudita non è l’unico paese che s’impegna per accrescere la capacità di produzione di energia solare. Nel 2017, l’industria  mondiale ha prodotto circa 100 gigawatt di pannelli solari, scrive il Daily Mail.

Eppure, molti esperti sostengono che non c’è alcuna garanzia che l’Arabia Saudita realizzerà l’imponente progetto.
“Riservo il giudizio fino a quando non vedrò i primi 5-10 gigawatt in costruzione. C’è da fare molto lavoro.”, ha detto a Bloomberg Assaad Razzouk, Group CEO di Sindicatum Sustainable Resources.

In Cina, nel frattempo, stanno realizzando dei pannelli solari  che producono energia anche con la pioggia.
I pannelli raccolgono energia dai raggi del sole e da quella creata dall’attrito delle gocce di pioggia.
Anche se ancora nelle fasi iniziali, i ricercatori ritengono che potrebbe essere incorporato anche negli impermeabili “intelligenti” che producono energia dal sole e generano elettricità utile a ricaricare i computer indossabili.