Enel, Porto Empedocle: si sblocca iter rigassificatore

Pubblicato il 20 Luglio 2011 - 21:30 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 20 LUG – Si sblocca l'iter per la costruzione del rigassificatore di Porto Empedocle targato Enel. Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del gruppo guidato da Fulvio Conti contro la decisione dello scorso anno del Tar del Lazio, che aveva accolto il ricorso del sindaco di Agrigento e di diverse associazioni ambientaliste che si erano schierati contro la realizzazione dell'impianto.

Per ora e' noto solo il dispositivo della sentenza, con cui Palazzo Spada ''accoglie gli appelli principali'' e quindi bisognera' attendere ancora per conoscere le motivazioni della decisione, che comunque arriva a chiudere una vicenda annosa, da cui e' dipesa la ripresa dei lavori per completare un impianto con una capacita' di 8 miliardi di metri cubi all'anno.

Riparte cosi' un investimento di oltre 800 milioni di euro, con lavori che durerebbero 54 mesi, ovvero quattro anni e mezzo. Un cantiere destinato a dare occupazione fino a 900 persone, mentre l'impianto in esercizio necessitera' di 120 persone (200 con l'indotto). ''Enel accoglie con profonda soddisfazione la decisione del Consiglio di Stato. Il rigassificatore e' fondamentale per la diversificazione degli approvvigionamenti del Paese, strategico per l'integrazione verticale dell'Enel nella filiera del gas naturale e di grande stimolo per lo sviluppo dell'economia Siciliana'', ha dichiarato l'a.d. Fulvio Conti. Soddisfazione arriva anche dalla politica, attraverso il sottosegretario allo Sviluppo, Stefano Saglia, e dal fronte sindacale, con la Cgil che parla di ''una buona notizia per l'intero Paese, perche' abbiamo un urgente bisogno di diversificare l'approvvigionamento del gas''.

La Uil punta l'attenzione sulle ricadute positive sui costi dell'energia per i cittadini, mentre il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, si augura che ''la strada sia davvero spianata e l'investimento possa procedere in tempi brevi''. Positivo il commento di Confindustria Sicilia: il presidente Ivan Lo Bello parla di ''opera strategica, con importanti ricadute per lo sviluppo del territorio''.

Il piano aveva ottenuto il via libera gia' nell'ottobre del 2009, con l'autorizzazione della Regione Siciliana insieme ai ministeri dell'Ambiente e delle Infrastrutture. Ma la decisione era stata subito criticata dal Comune di Agrigento, che con altre associazioni ha fatto ricorso al Tar del Lazio nel gennaio 2010. Volonta' che e' stata accolta dal Tribunale, determinando il blocco dei lavori per l'impianto.

A questo punto Enel, attraverso Nuove Energie, ha fatto ricorso al Consiglio di Stato, che ha ribaltato la sentenza del Tar. Monta invece la protesta in Veneto, per la conversione dell'impianto di Porto Tolle. Oggi gli ambientalisti di Greenpeace hanno portato sacchi di carbone sotto la sede della Regione, trovando pero' l'opposizione degli operai, che hanno raccolto 11.000 firme per la prosecuzione della riconversione.