Enel Porto Tolle. Lavoratori: "A Venezia 'circo' Greenpeace"

Pubblicato il 20 Luglio 2011 - 18:25 OLTRE 6 MESI FA

VENEZIA, 20 LUG – ''Oggi il circo di Greenpeace e' tornato a Venezia, in ritardo rispetto al carnevale. Gli attivisti hanno sbagliato data e slogan''. lo rileva in una nota il comitato lavoratori della centrale Enel di Porto Tolle (Venezia), riguardo alla manifestazione attuata da Greenpeace in in occasione del consiglio regionale del Veneto.

''Mentre il governo e il consiglio regionale – e' detto in una nota dei lavoratori, che hanno dato vita a un presidio davanti alla sede regionale – si impegnano a salvare il lavoro, l'associazione ambientalista che difende il gas con piu' energie dei lobbisti, mette in scena l'ennesima mascherata. Il camino fantoccio e gli striscioni degli attivisti non nascondono la verita': 'Il futuro secondo Greenpeace? Al verde come le tasche di famiglie e imprese'. Chi vuole la conversione a gas della centrale di Porto Tolle, vuole la chiusura dell'impianto. Negli ultimi 5 anni, secondo i rilevamenti del Gestore del Mercato Elettrico, gli impianti a gas metano hanno registrato una diminuzione del 95% delle ore di funzionamento (da 3.268 a 160 ore/anno), gli impianti a ciclo combinato del 30% (da 6.074 a 4.269 ore) e i turbogas del 43% (da 125 a 71 ore/anno)''.

''Porto Tolle a gas – conclude la nota – non sarebbe competitiva nel mercato, sarebbe sotto-utilizzata diventando un'altra delle troppe centrali a gas in Italia, e darebbe lavoro solo a 30 persone invece che ai 3.500 lavoratori in cantiere e ai 1.000 posti stabili con la centrale a carbone in esercizio. Con l'aggravante di far aumentare le bollette di famiglie e imprese, che resterebbero con le tasche sempre piu' al verde. Questo e' il futuro 'green' di Greenpeace''.