Gb, scoperta a Blackpool una miniera di gas da 6 trilioni di metri cubi

Pubblicato il 22 Settembre 2011 - 19:06 OLTRE 6 MESI FA

LONDRA, 22 SET – Potrebbe diventare come Dallas, una fiorente città seduta su una miniera di gas, con un potenziale di estrazione pari a quello del Venezuela. Blackpool, meta turistica un po’ decaduta lungo la costa nord-ovest dell’Inghilterra, avrebbe, secondo le prime indagini, almeno 6 trilioni di metri cubi di metano sotto di sé, una riserva pari a quella dei maggiori Paesi esportatori del combustibile.

Ma nonostante la scoperta potrebbe creare migliaia di nuovi posti di lavoro, gli ambientalisti sono preoccupati per via del sistema con il quale questo gas verrebbe estratto.

Cuadrilla Resources, una piccola società energetica, ha condotto le prime valutazioni e sostiene che potrebbero essere costruiti fino a 800 pozzi, dando lavoro a 5.600 persone e abbassando notevolmente i costi energetici nel Regno.

Le ottimistiche previsioni di Cuadrilla hanno tuttavia preoccupato gli ambientalisti e allarmato i sostenitori dell’eolico. I verdi sono infatti contrari alla pratica del ‘fracking’, ovvero la frattura per mezzi idraulici dell’argilla scistosa tra i cui strati il metano è intrappolato. In parti degli Usa e in Francia la procedura è vietata in quanto rischia di contaminare le riserve d’acqua Nel fracking milioni di litri d’acqua, sabbia e sostanze chimiche ad alta pressione, vengono pompati dentro a un pozzo.

La pressione rompe gli strati di roccia e permette al gas di uscire liberamente dal pozzo. In ognuna di queste procedure, vengono usate tra le 80 e le 300 tonnellate di sostanze chimiche, tra cui il benzene, una sostanza cancerogena.

In un documentario uscito nel 2010 negli Usa, si vedono i residenti di un’area vicina a dove viene estratto metano con questo metodo dare fuoco all’acqua che esce dai loro rubinetti. Le fiamme sarebbero il risultato della contaminazione dell’acqua a causa del fracking.

Mark Miller, direttore di Cuadrilla – che è ricorsa alla procedura cinque volte nel primo pozzo esplorativo – ha dichiarato che sta preparando un piano da consegnare al ministero dell’Energia e ha aggiunto: ”Non useremo più il fracking fino a quando il ministero avrà visto il nostro rapporto e ci dirà di essere soddisfatto circa la sicurezza pubblica”.

Il gas estratto in questo modo è una risorsa problematica per quei governi che vogliono ridurre le emissioni di Co2, in quanto ne produce molta quando viene bruciato. Tuttavia, è un’alternativa meno costosa del solare e dell’eolico, due settori che necessitano di sussidi pubblici.