Rubbia: “Ma quale nucleare, il futuro è il Sole”

Pubblicato il 29 Novembre 2009 - 20:41 OLTRE 6 MESI FA

Carlo Rubbia

Il futuro dell’energia è nel Sole. Inutili invece il nucleare, che presenta problemi ancora irrisolti e i combustibili fossili, troppo inquinanti. A dirlo, stavolta, non è un ambientalista qualsiasi ma uno dei più autorevoli esperti in materia, il premio Nobel per la Fisica Carlo Rubbia.

Lo scienziato, in una lunga intervista al quotidiano La Repubblica, spiega nel dettaglio tutte le perplessità sul nucleare nel nostro Paese: «Si sa dove costruire gli impianti? Come smaltire le scorie? Si è consapevoli del fatto che per realizzare una centrale occorrono almeno dieci anni? Ci si rende conto che quattro o otto centrali sono come una rondine in primavera e non risolvono il problema, perché la Francia per esempio va avanti con più di cinquanta impianti?».

Per Rubbia, invece bisogna puntare sul Sole. E a Priolo, nel Siracusano c’è la prima centrale in realizzazione. Risultato che non basta al Nobel italiano: «Non dimentichiamo che quella tecnologia, sviluppata quando ero alla guida dell’Enea, a Priolo sarà in grado di produrre 4 megawatt di energia, mentre la Spagna ha già in via di realizzazione impianti per 14mila megawatt e si è dimostrata capace di avviare una grossa centrale solare nell’arco di 18 mesi. Tutto questo mentre noi passiamo il tempo a ipotizzare reattori nucleari che avranno bisogno di un decennio di lavori».

E il Sole, per Rubbia, non ha neppure il problema delle “nuvole” grazie al  «solare termodinamico, che è capace di accumulare l’energia raccolta durante le ore di sole. La soluzione di sali fusi utilizzata al posto della semplice acqua riesce infatti a raggiungere i 600 gradi e il calore viene rilasciato durante le ore di buio o di nuvole. In fondo, il successo dell’idroelettrico come unica vera fonte rinnovabile è dovuto al fatto che una diga ci permette di ammassare l’energia e regolarne il suo rilascio. Anche gli impianti solari termodinamici – a differenza di pale eoliche e pannelli fotovoltaici – sono in grado di risolvere il problema dell’accumulo».