Sarah Scazzi, il corpo potrebbe essere riesumato: troppi dubbi sull’orario dell’ultimo pasto

Pubblicato il 3 Dicembre 2010 - 16:45 OLTRE 6 MESI FA

Sarah Scazzi

I risultati dell’autopsia sul corpo di Sarah Scazzi non danno una risposta precisa sui momenti decisivi del delitto. Per questo gli avvocati di Sabrina Misseri stanno valutando l’ipotesi di riesumare il corpo della ragazzina e fare così ulteriori esami. Quello che l’autopsia ha detto è che Sarah era pressoché digiuna al momento della morte, anche se sua madre ha detto che a pranzo aveva mangiato un cordon bleu. Ma non fu un pranzo completo perché, ricorda sempre Concetta Serrano, Sarah voleva fare il bagno al mare quel pomeriggio, per questo non voleva mangiare tanto.

Il fatto che dall’esame del medico non risultino tracce di quell’ultimo pasto ha fatto sorgere qualche subbio agli avvocati di Sabrina Misseri. Sarah poteva aver digerito completamente al momento della morte? O forse dobbiamo spostare l’ora del delitto, magari più avanti rispetto alle 14,25 circa come pensato finora?

Si gioca tutto sui minuti e su quei risicati minuti si giocano, di conseguenza, gli alibi dei due indagati: Michele e Sabrina Misseri. ”Stiamo ancora valutando l’ opportunità di chiedere la riesumazione della salma. Come in tutti gli omicidi in cui c’è un’autopsia e i dati sono contrastanti c’è questa possibilità, ma resta una ipotesi remota”, dicono gli avvocati della ragazza.

”Se il nostro medico legale lo riterrà opportuno – ha aggiunto l’avvocato Emilia Velletri – faremo questo passo. I contrasti con il consulente dell’accusa riguardano soprattutto l’assunto secondo cui Sarah avrebbe digerito in poco tempo il ‘cordon bleu’ mangiato prima dell’omicidio. Il professor Strada non ha ancora depositato gli esiti sulla digestione. Abbiamo invece ritirato il parere medico sulle cicatrici trovate sulle braccia di Michele Misseri nella visita del 7 ottobre, compatibili con unghiature vecchie di 40 giorni. Questo parere medico – prosegue Velletri – è datato 17 novembre. Sei giorni prima un primo responso aveva dato un esito diverso. Vuol dire che il prof. Strada ha cambiato idea”.

Velletri (che difende Sabrina Misseri insieme col marito, Vito Russo) si appresta a presentare ricorso in Cassazione contro la decisione del Tribunale del riesame di confermare l’arresto della ragazza. All’avvocato Velletri potrebbe essere affiancato un altro cassazionista. In queste ore circola il nome dell’avvocato Franco Coppi, ma non c’è nulla di ufficiale.