Adriano Fontani al Corriere: “Didascalia sbagliata, sono ex testimone di Geova”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Aprile 2014 - 10:39 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “Sono un ex testimone di Geova e per questo sono perseguitato”. Adriano Fontani, apparso in una foto con il premier Matteo Renzi sul Corriere della Sera lo scorso 17 marzo, scrive al quotidiano per sottolineare che la didascalia che lo presentava come testimone di Geova era errata. Non una richiesta di correzione della didascalia, ma una replica per rimarcare con forza l’errore.

Una reazione anche troppo mite, quella di Fontani, maestro elementare espulso dalla congregazione e per questo vittima di “shunning”, cioè considerato morto dai testimoni di Geova e dall’intera congregazione di fedeli di questo culto. Una vera e propria persecuzione, dice Fontani, tanto che nel 2004 i genitori di due alunni, che non lo avevano mai visto, lo rifiutarono come docente in una scuola pubblica, perché per la loro fede era considerato “morto” e “pericoloso”. La storia fece il giro di molti quotidiani, tra cui l’Unità, per quel maestro “ripudiato“.

La precisazione di Fontani arriva via lettera nella rubrica della posta del Corriere della Sera del 18 aprile:

“In data 17 marzo il Corriere, a pagina 8, citava nella didascalia di una foto il mio brevissimo incontro con Matteo Renzi fuori casa usa del giorno precedente. Ma mi definiva “Testimone di Geova”, mentre io sono stato e sono perseguitato in quanto ex Testimone di Geova.

Adriano Fontani, Siena”.

Per chi non lo conosce o non conosce i testimoni di Geova, solo una semplice correzione. Per chi invece ne è stato membro e sa quali sono i comportamenti applicati agli ex, come Fontani, essere associato ai testimoni di Geova era una precisazione dovuta.

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Adriano Fontani al Corriere: "Didascalia sbagliata, sono ex testimone di Geova"