Per legge mai più sconti oltre il 15%

Pubblicato il 20 Luglio 2011 - 19:27 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 20 LUG – Mai piu' sconti sul prezzo dei libri oltre il 15 per cento: dal prossimo 1 settembre, giorno in cui entrera' in vigore la nuova normativa, librai, grandi e piccoli, e tutti gli altri punti di vendita al dettaglio, dalla grande distribuzione ai siti non potranno superare questo sbarramento.

Oggi il Senato ha dato il via libera definitivo alla proposta di legge bipartisan – primo firmatario Ricardo Franco Levi (Pd), sottoscritta anche da esponenti degli altri gruppi parlamentari – che impone dei limiti agli sconti nella vendita dei libri. La nuova normativa ha l'obiettivo di contemperare gli interessi dei piccoli e grandi editori, cosi' come della piccola e grande distribuzione.

La nuova legge prevede anche che il prezzo di vendita dei libri sia ''liberamente fissato dagli editori''. Un'eccezione sul fronte degli sconti viene prevista solo quando gli editori realizzano campagne promozionali sui libri del loro catalogo. In questo caso lo sconto puo' arrivare al 25%: queste promozioni editoriali, tuttavia, non saranno ripetibili piu' di una volta all'anno e potranno durare un mese al massimo.

Nessuna promozione a dicembre, il mese in cui si registra il top delle vendite di libri: anche questa e' una norma a tutela delle librerie. Al di fuori dei periodi di campagna promozionale sara' consentito uno sconto del 20% ''in occasione di manifestazioni di particolare rilevanza internazionale, nazionale, regionale e locale''. Lo sconto del 20% e' previsto anche per i libri venduti in favore di onlus, biblioteche, archivi e musei pubblici, istituzioni scolastiche e universita'.

Nessun tetto agli sconti, invece, per la vendita di libri per bibliofili, libri d'arte, libri antichi, libri usati e fuori catalogo (i 'remainders').

Ma quali sono i vantaggi di questa legge? Risponde in una conversazione con l'ANSA lo stesso Levi, che da cinque anni si batte perche' vada in porto: ''E' una normativa che mette tutti sullo stesso piano e pone un argine agli sconti selvaggi, a quello che fino ad oggi era un autentico far west. Per il mondo del libro italiano si tratta di un passo in avanti importante ed atteso da molti anni''.

La normativa, fa notare Levi, ''tutela il lavoro e il ruolo dei librai e degli editori, garantisce il pluralismo e la ricchezza dell'offerta culturale, difende il potere d'acquisto dei consumatori''. Le disposizioni, sottolinea ancora l'esponente democratico, ''sono ispirate alle migliori esperienze europee ed elaborate sulla base di una lunga ed approfondita consultazione con le associazioni rappresentative degli editori e dei librai italiani e con le autorita' di controllo italiane ed europee, creano le condizioni per una progressiva riduzione del prezzo dei libri, per una migliore tutela dei consumatori, per un piu' equilibrato rapporto tra librai ed editori e tra grandi e piccoli operatori. Ma soprattutto, e ci tengo a dirlo, e' scritta in un italiano corretto e semplice comprensibile a tutti''.

Plauso alla nuova normativa arriva anche da Marco Polillo, presidente dell'Associazione Italiana Editori (''una legge che mette tutti d'accordo'') e dall'Associazione italiana Librai (''un passo molto importate che permettera' finalmente alle librerie indipendenti di competere in un mercato piu' equilibrato'').

Dario Franceschini, presidente del Gruppo Pd della Camera sottolinea: ''Il mondo del libro puo' tirare un sospiro di sollievo''. Per l'editore Giuseppe Laterza si tratta di ''un punto di partenza e non di arrivo. Occorre ora una vera legge sul libro''.