Anna Wintour (Vogue), “perfida anche da teenager”. La biografia non autorizzata

di Caterina Galloni
Pubblicato il 17 Giugno 2020 - 07:14 OLTRE 6 MESI FA
Anna Wintour (Vogue), "perfida anche da teenager". La biografia non autorizzata

Anna Wintour (Vogue), “perfida anche da teenager”. La biografia non autorizzata (Foto Ansa)

LONDRA – Probabilmente non ha convinto amici ed ex colleghi il recente “mea culpa” di Anna Wintour, dal 1988 direttore di Vogue e regina della moda, nei confronti di giornalisti, fotografi e stilisti di colore per non aver controllato nei 32 anni di regno nella rivista, il “comportamento offensivo e intollerante” nei loro confronti.

“Offensivo e intollerante” è proprio il modo in cui molte persone dentro e fuori il mondo della moda si sono sentite personalmente trattate da Wintour nel corso degli anni.

E’ quanto scrive Jerry Oppenheimer sul Daily Mail. Autore della biografia non autorizzata “Front row: Anna Wintour, The Cool Life e Hot Times dell’Editor in Chief di Vogue”.

Oppenheimer la descrive come una “perfida teenager” nella Swinging London degli Anni Sessanta.

La sua unica amica di allora, Vivienne Lasky, anni dopo confidò allo scrittore che la futura regina della moda fin da piccola mostrava gelosia ed estrema malignità.

“Non mi piaceva la sua maleducazione”, aveva commentato Lasky.

Anna era elegante e chic, anche allora, ricordava l’amica, ma “molto critica e sarcastica, prendeva in giro chi non lo era”.

“Per lei contavano davvero le apparenze. Indicando un’altra ragazza diceva: “Guarda quanto è grassa. Guarda il viso. Guarda i suoi orribili capelli ricci”.

E a quell’epoca Lasky era paffuta e aveva i capelli ricci.

Per prendere in giro il peso di Vivienne, Anna, figlia di Charles Wintour, un eminente editore di giornali londinesi, avrebbe regalato a Lasky dei vestiti. Ma erano tutti decisamente piccoli.

Secondo la madre di Lasky, ex ballerina, Anna era magra e comprava taglie strette per la cicciottella Vivienne ma “intenzionalmente e maliziosamente per punzecchiare e deridere sua figlia”.

Quando Anna seppe che a Vivienne, il cui padre era anche un importante editore, piaceva mangiare grasse costolette di agnello, imparò a cucinarle così da “gongolare” mentre l’amica le divorava.

Si sedeva e mi guardava mangiare”, ha ricordato Lasky. “Lei non mangiava e sottolineava che ero “piacevolmente grassottella”.

Ferendo i sentimenti di Vivienne, chiedeva: “Perché non hai più autocontrollo?”

“Mia madre dice che tornavo a casa da quelle cene con la mancanza di autostima”.

Negli anni, Anna continuò a trattare male Vivienne e avrebbe infine chiuso la loro lunga amicizia.

Alex Walker, direttore dell’Evening Standard, uno dei giornali del padre di Anna, l’ha ricordata come un “autentico mostro”, che faceva e diceva cose solo per il gusto di “essere cattiva”.

Secondo Oppenheimer, Wintour non sarebbe cambiata. Continuò a essere offensiva e intollerante con gli amici, come l’ex direttore artistico di Vogue Andre Leon Talley.

Nel recente libro “The Chiffon Trenches”, Talley descrive quanto lo trattasse male e come il loro stretto legame finì perché lei pensava che fosse “troppo vecchio, troppo grasso e poco cool”, come riportato in esclusiva dal DailyMail.com.

Come Vivienne Lasky negli anni dell’adolescenza, anche Talley, 70 anni, sostiene di aver riportato “profonde cicatrici emotive e psicologiche” dai molti anni di amicizia con Wintour.

Durante la stesura del suo libro, Oppenheimer ha intervistato decine di giornalisti, direttori, fotografi.

Uno di questi ha detto allo scrittore: “Ho sempre pensato che stesse inseguendo la figura di un padre che per lei è stato assente”.

“Era come una bambina bisognosa di attenzioni. Quelle che non ha mai ricevuto dal vecchio Charles”, padre appunto dell’algida regina della moda. (Fonte: Daily Mail)