Tg1, il “manifesto” di Orfeo: “Daremo anche le notizie scomode”

Pubblicato il 10 Dicembre 2012 - 21:16 OLTRE 6 MESI FA
Mario Orfeo, direttore del Tg1 (foto LaPresse)

ROMA – Dare ai telespettatori tutte le notizie, anche quelle ”brutte che danno fastidio al potente di turno”. Questo il compito, secondo Mario Orfeo, del Tg1. Il neo direttore lo assicura intervenendo in diretta lunedì sera nell’edizione delle 20 del telegiornale condotta da Attilio Romita.

”Dirigere il tg1 è un grande onore ma soprattutto una grande responsabilità – premette Orfeo- soprattutto in una fase come questa del nostro Paese, una fase delicata, di cambiamento e di transizione. Lo farò, insieme con la redazione, nel solco della migliore tradizione del Tg1 che è una tradizione fatta di rigore, obiettività e indipendenza”.

Naturalmente, aggiunge Orfeo, ”non vi risparmieremo niente, le notizie, va da sé, ma anche quelle brutte, quelle che danno fastidio al potente di turno. Lo faremo – sottolinea- consapevoli del ruolo del servizio pubblico e della missione di una azienda come la Rai e colgo l’occasione per ringraziare il presidente il direttore generale il cda che mi hanno scelto”.

Obiettivo, chiarisce, ”è quello di consolidare l’autorevolezza del telegiornale e di rafforzare gli ascolti, di aumentare il gia’ corposissimo numero di telespettatori -siamo a quasi 25 milioni tra le tante edizioni del tg dalla mattina alla notte ed i nostri speciali. Lo faremo dunque – prosegue Orfeo – con una informazione completa, in modo tale che ognuno di voi che ci segue da casa possa farsi una propria opinione esauriente sui grandi fatti di politica, economia, cronaca nazionale e internazionale che racconteremo.

Con la novità di un approfondimento ogni sera su un tema importante a partire da l 10 dicembre la violenza sulle donne: ”Con il contributo di Dacia Maraini ci occuperemo anche di Asia Bibi – conclude- la donna pakistana che e’ in carcere per la sua religione cristiana. Ogni sera approfondiremo un tema di questo tipo: oggi cominciamo con la violenza sulle donne, domani la crisi sulla sanita”.