Vaccino, l’Europa si gioca la faccia ma uno di noi su 3 è contrario. E vota. Così Salvini e Meloni aspettano il medico

di Antonio Buttazzo
Pubblicato il 27 Dicembre 2020 - 09:19 OLTRE 6 MESI FA
Vaccino, l'Europa si gioca la faccia ma uno di noi su 3 è contrario. E vota. Così Salvini e Meloni aspettano il medico

Vaccino, l’Europa si gioca la faccia ma uno di noi su 3 è contrario. E vota. Così Salvini e Meloni aspettano il medico

Il 27 dicembre è una data che molti nostri connazionali hanno listato a lutto sul  calendario. È il giorno che l’Europa ha indicato come il vaccino-day.

Un appuntamento che evoca due immagini che non riscuotono di grande appeal per tanti italiani. L’Europa  e i Vaccini.

Tuttavia, mai come a far data da oggi, è in gioco la credibilità delle istituzioni europee. Essa è legata alla riuscita del piano di vaccinazioni, una operazione complicata sotto il profilo logistico ma ancora di più sotto quello culturale.

1 miliardo di dosi di vaccino viaggeranno, sotto scorta armata, per mesi in tutta Europa, dalla penisola iberica ai balcani, dal baltico alle isole del mediteraneo.

Ma non basterà completare la consegna delle fiale per poter dire risolti i tanti problemi che ha provocato la pandemia.

Bisognerà anche fare i conti con lo scetticismo che una parte considerevole della popolazione europea nutre nei confronti dei vaccini.

Non si creda sia un problema di poco conto

Anzitutto per il numero di coloro che diffidano delle vaccinazioni. Da quelli che pensano che nelle vene venga iniettato il mercurio, fino a quelli che dubitano della loro efficacia. Si tratta di circa il 30% della popolazione europea. Circa 150 milioni di persone.

Che se non si vaccinassero provocherebbero non pochi problemi al piano di immunizzazione europeo, che ha basato la sua riuscita sulla universalità della copertura, condizione necessaria perché si arrivi il più presto possibile a quella immunità di gregge indispensabile per rendere inoffensivo il virus.

E permettere la ripresa economica che, auspicabilmente, dovrà iniziare nel tempo più breve possibile per sterilizzare gli effetti recessivi della pandemia.

Un proposito che sarebbe senz’altro frenato da un ritardo nella totale copertura vaccinale.

Allora è evidente che il problema, una volta risolto sul piano organizzativo, deve essere affrontato su quello politico.

Bisogna che ogni Paese trovi il modo di raggiungere l’obiettivo di uscire rapidamente dall’emergenza sanitaria.

Sensibilizzare l’opinione pubblica sulla importanza della vaccinazione, sarà un impegno doveroso da parte dei Governi.

Saldatura no-vax con sovranisti contro il vaccino covid

Anche se non sarà facile dimenticare che anche i cittadini contrari a vaccinarsi, votano. Ciò basta a spiegare, per restare a ciò che sta accadendo in Italia, il motivo per cui Salvini e Meloni, alla domanda se si vaccineranno, hanno risposto che faranno “ciò che gli dirà il loro medico”. Una strizzatina d’occhio all’universo no-vax che vale tanti voti.

Un atteggiamento che però svela un pericolo incombente e molto concreto.

Che nei prossimi anni, l’agenda politica in Europa, possano dettarla quella pletora di movimenti contrari, per i più disparati motivi, alle vaccinazioni.

Un’area che, se saldata con le forze populiste, sovraniste ed anti europeiste, rischia di disgregare l’UE.