Egitto, al via le elezioni a senso unico, Al-Sisi senza rivali: ha salvato il mondo dai Fratelli Musulmani

Egitto, al via le elezioni a senso unico, per Al-Sisi anni di potere senza rivali: ha salvato il mondo dai Fratelli Musulmani e dalla loro persecuzione dei cristiani

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 10 Dicembre 2023 - 16:12
Egitto, al via le elezioni a senso unico, per Al-Sisi anni di potere senza rivali: ha salvato il mondo dai Fratelli Musulmani e dalla loro persecuzione dei cristiani

Egitto, al via le elezioni a senso unico, per Al-Sisi anni di potere senza rivali: ha salvato il mondo dai Fratelli Musulmani e dalla loro persecuzione dei cristiani

Egitto, al via le elezioni a senso unico, Al-Sisi come Putin ed Erdogan. Anni di potere senza rivali. Nel 2024 metà popolazione mondiale andrà al voto.
 
Comincia l’Egitto di Al-Sisi, chiuderà il Venezuela di Maduro. In mezzo campioni come Putin (marzo), Erdogan (maggio) e tanti altri. Il 2024 sarà l’anno in cui metà della popolazione mondiale andrà a votare.

Considerando elezioni nazionali, comunitarie e locali le urne saranno aperte in 76 Paesi, pari al 51% della popolazione mondiale.

Nella metà di questi Stati probabilmente non ci saranno cambiamenti significativi perché le consultazioni non saranno libere o veramente democratiche. In molti regimi ci sono leggi contro la libertà di parola o di associazione.

AL-SISI IN SELLA DAL 2014
Il presidente egiziano guida il Paese dal 2014. È il sesto presidente della repubblica egiziana, ex militare e politico.

Il generale, musulmano, è inviso ad Amnesty International e al Parlamento Europeo in quanto la sua presidenza è fondata sull’autoritaritsmo e avrebbe segnato un profondo deterioramento della situazione dei diritti umani.

Non la pensano così i vescovi copti che, viceversa, lo considerano un argine al terrorismo.

Da ricordare che prima di lui erano andati al potere i Fratelli Musulmani, nemici giurati dell’occidente cristiano, frutto della incapacità del duo Obama-Clinton.

 Facile che il feldmaresciallo venga rieletto per la terza volta consecutiva.

Di poco peso gli altri candidati. I risultati questa tornata elettorale dovrebbero arrivare entro il 23 dicembre. In caso di ballottaggio, che molti comunque escludono, si andrà a votare di nuovo entro entro il 16 gennaio.

Ma Al-Sisi è in una botte di ferro. È ancora influente in apparati che contano come la polizia, le forze armate e i servizi segreti. Gli altri candidati sono pressoché ignoti al grande pubblico.

COME PUTIN ED ERDOGAN
Le elezioni in Egitto andranno avanti fino al 12 dicembre. L’andamento richiama la situazione che si sta verificando in Russia e Turchia: a Mosca Putin correrà per il suo quinto mandato ( terzo consecutivo).
 
Erdogan, presidente della Turchia, già primo ministro e sindaco di Istambul, un uomo che si definisce “ democratico conservatore “ non ha rivali. Si è classificato al primo posto nella classifica dei “500 musulmani più influenti del mondo “.

URNE APERTE IN MEZZO MONDO
Andranno al voto oltre 4 miliardi di persone. Tra questi gli abitanti degli otto Paesi più popolosi del Mondo: India, Stati Uniti, Indonesia, Pakistan, Brasile, Bangladesh, Messico, Russia.

Secondo l’Economist però su 71 Paesi considerati dal “Democracy Index “ solo 43 avranno elezioni pienamente libere e democratiche, tra cui i 27 Stati della Unione Europea; mentre altri 28 non soddisfano le condizioni di base per parlare di votazioni davvero libere e giuste.
In questi Paesi, retti da regimi che combinano elementi di democrazia e autoritarismo ( come Russia e Iran). L’elenco dei Paesi al via, dopo l’Egitto c’è Taiwan ( gennaio ), El Salvador , Indonesia e la Bielorussia di Lukashenko al timone dal 1994; il sodale d’acciaio dello zar di Russia alle ultime elezioni ha incassato l’80% dei voti.