Manchester, macellati anche bambini. Sono target perfetti di chi ama la morte

di Lucio Fero
Pubblicato il 23 Maggio 2017 - 10:15 OLTRE 6 MESI FA
Manchester, macellati anche bambini. Sono target perfetti di chi ama la morte

Manchester, macellati anche bambini. Sono target perfetti di chi ama la morte (foto Ansa)

ROMA – Manchester, nel mattatoio jihadista in terra britannica sono stati macellati anche bambini. La notizia arriva dalla polizia, dai soccorsi, dagli ospedali. Noi ci mettiamo la parola “anche” davanti alla notizia che sono morti ammazzati dei bambini. Loro no, per loro, per chi ha messo la bomba, per chi l’ha mandato a metterla, per chi fa festa per il compiuto macello di “infedeli”, i bambini ammazzati non hanno bisogno di un “anche”, n sono ammazzati perché i bambini sono un target perfetto per chi “ama la morte”.

Già, prima ancora di sapere (lo sapremo presto) con quale modalità Isis rivendicherà il macello, prima di sapere se il macellaio suicida (kamikaze è termine troppo onorevole in questi casi) era un britannico, un europeo, un foreign fighters di ritorno o un cittadino residente, prima della stucchevole e fuorviante discussione su radici ed emarginazione, prima di interrogarci e spiegarci che vengono qui a macellarci perché e tanto più quanto stanno perdendo territorio in Siria e in Iraq, a Raqqa e a Mosul…

Prima di tutto questo il senso profondo della morte che ci portano in casa è che loro odiano ciò che noi chiamiamo vita. Odiano la gioventù, il divertimento, la gioia. Maledicono la musica. Devastano e disprezzano l’arte. Hanno paura del sesso e lo reprimono e nascondono salvo praticarlo sotto forma di schiavismo e stupro. Odiano ogni forma di piacere, fisico o intellettuale che sia. A noi “infedeli” non perdonano quello che ritengono il peccato capitale con cui, a loro declamare, inquiniamo, sporchiamo il mondo. E il peccato capitale, ciò che è loro missione estirpare dal mondo è il nostro amare la vita.

Loro, la loro ideologia in armi, la vita la odiano. Cantilenano, salmodiano il loro “amore per la morte”. Non sono appunto dei kamikaze, cioè combattenti che sacrificano scientemente la vita per un obiettivo militare e nazionale. No, sono dei devoti alla divinità della morte. Nella morte cercano e individuano il riscatto, il senso, il perché dell’esistere. Martiri amano chiamarsi, farsi morti è il loro nascere al mondo.

Per questo ammazzano bambini, per questo i bambini sono per loro un obiettivo non casuale ma perfetto. Li macellano senza nessun “anche” e se potessero ci metterebbe un “proprio”. Macellano bambini con la stessa serena ferocia con cui macellavano bambini quelli che appena 75 anni fa consideravano sub umani i piccoli di ebrei, rom, zingari, russi…Anche loro cantavano di amare la morte, la portavano sul berretto e sulla divisa.

Per farla (e mai del tutto) finita con quelli di allora ci volle una guerra mondiale e la determinazione assoluta a radere al suolo il loro Stato e a bruciare e disperdere le ceneri della loro ideologia-religione. Erano i nazisti. Per farla finita con l’ideologia-religione in armi della jihad ci vorrà qualcosa di molto di più di quanto l’umanità civilizzata sta mettendo in campo. Loro sono andati a Manchester a farne un mattatoio proprio per giurarci che non finirà mai.