Monti: “Si vede la via d’uscita dalla crisi, Non esportiamo le polemiche”

Pubblicato il 25 Gennaio 2012 - 14:25 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Gli incontri europei degli ultimi giorni inducono Mario Monti a un moderato ottimismo: ''L'impressione che ho potuto trarre – dice il premier intervenendo in Senato nella discussione sulla politica europea – e' di un quadro in evoluzione, in cui i contorni di una via di uscita dalla grave crisi che ha colpito l'Europa cominciano a prendere forma. Alcune tessere del mosaico cominciano lentamente ad avvicinarsi al loro posto''. Il professore rimaca il nuovo ruolo dell'Italia nell'ambito dell'Unione e invita i partiti a non esportare polemiche politiche squisitamente interne in Europa.

Il premier non nasconde le difficolta' ancora presenti: ''Nel quadro europeo – sostiene – ci sono elementi contrastanti, in chiaro-scuro''. Da un lato c'e' infatti una situazione economica ''in peggioramento'', influenzata come e' ''dall' incertezza sui negoziati della Grecia, dalla decelerazione della crescita e dal declassamento di un ampio numero di Stati europei, compresa l'Italia, da parte di Standard e Poor's''; ma se si guarda alla politica, allora Monti vede ''un'evoluzione positiva di sensibilita' che sembravano cristallizzate''.

Qualcosa si muove, dunque, e Monti vede meno problematico il nodo del fondo salva-Stati, che dovra' avere ''risorse adeguate''. Su questo e su altri problemi c'e' infatti ''un'evoluzione positiva della Germania e di altri paesi di quel tipo''. Certo, si tratta di cambiamenti che avvengono ''con gradualita' e timidamente'', ma e' importante che comincino a manifestarsi. Il merito, nota Monti, e' anche dell'Italia, che comincia a essere percepita come un paese che ''e' dal lato di chi puo' contribuire a una soluzione della crisi e non come una mina del sistema''. E' in questa chiave che Monti chiede uno sforzo di moderazione alle forze politiche: 'Ho sempre considerato non appropriato usare l'Europa come scusa o via di fuga per scelte dell'Italia che impongono assunzione di responsabilita' da parte nostra. Ritengo non corretto esportare in Europa polemiche e contese di casa nostra che non giovano a immagine dell'Italia e giovano invece alla propagazione di stereotipi''. A questo proposito, il premier riferisce all'aula che ''la cancelliera Merkel ha espresso apprezzamento per alcune scelte compiute da Berlusconi e per il sostegno del Pdl a questo governo''. ''In Europa – dice Monti – l'Italia puo' e deve presentarsi con la dignita' che le spetta''.

Sul piano delle misure necessarie per uscire dalla crisi, Monti batte sul tasto della responsabilita' europea: ''Le riforme nazionali – osserva – da sole non riusciranno a evitare i rischi di fallimento se non saranno sostenute da scelte coerenti compiute a livello europeo''.

Non a caso, nella sua trasferta a Bruxelles il premier ha insistito sul ''nesso strettissimo tra cio' che l'Italia ha concordato sul piano nazionale con il decreto salva-Italia e quello sulle liberalizzazioni, che comincera' il suo iter in Senato, e cio' che e' necessario fare a livello comunitario''. E, proprio a proposito di collegialita', sottolinea che l'Italia e' favorevole alla partecipazione alle riunioni dell'eurogruppo anche ai paesi dell'unione che sono fuori dalla zona dell'euro.

Nel suo discorso Monti riprende a sorpresa il tema delle radici giudaico-cristiane dell'Europa, tema che aveva diviso l'opinione pubblica e le forze politiche. Il premier dice che personalmente preferirebbe che tali radici fossero esplicitamente richiamate, ma invita a considerare la questione dal punto di vista dell'architettura europea: ''Certi principi cardine dell'unione europea hanno un fondamento etico che gli Stati nazionali hanno avuto la saggezza di collocare nella costituzione europea''. E cita i principi della giustizia distributiva, della parita' di trattamento tra gli Stati grandi e piccoli e dell'equita' intergenerazionale.