Vertigine Berlusconi: la “fidanzatina”, la “gente cattiva”, la “Rubi nipote” e le altre 32 ragazze

di Lucio Fero
Pubblicato il 16 Marzo 2011 - 13:57 OLTRE 6 MESI FA

ROMA-A seguirlo uno va un po’ in confusione, sbilanciato da una vertigine della logica. A prenderlo in parola, parola per parola, uno va quasi fuori di testa. “Posso giurare che una settimana prima (prima delle telefonate in Questura la sera e la notte del 27 maggio) avevo parlato con Mubarak per almeno 15 minuti di questa ragazza. Ho tutte le testimonianze. Gli interpreti e i commensali possono testimoniarlo. In quei giorni mi stavo occupando della crisi tra Libia e Svizzera. Ho pensato: e se anche da noi una parente di un premier straniero, in questo caso Mubarak, va in prigione? Che succede? Abbiamo allora mandato una persona incensurata per risolvere il problema”. Così Silvio Berlusconi nell’intervista-colloquio concessa a Repubblica “parlando con la mano sul cuore anche se siamo su opposte barriere”.

Seguiamolo dunque e prestiamogli fede: a quanto Berlusconi dice “con la mano sul cuore” il presidente del consiglio della Repubblica italiana, il tycoon come ama definirsi, lo scaltro uomo ed esperto statista crede, è convinto che la ragazza che frequenta da febbraio, insomma da quasi tre mesi sia la nipote di Mubarak. Non gli è venuto alcun dubbio che quella parentela possa essere stata millantata da Ruby, ammesso e non concesso sia stata Ruby a presentarsi come egiziana e nipote. Ci ha creduto, ha creduto possibile fosse la nipote di un capo di Stato. La stessa Ruby cui in altre dichiarazioni ad altro quaotidiano Berlusconi confessa di averla mandata da estetista a toglier “peluria” che mal si adattava alla voglia di fare carriera nello spettacolo. Seguiamolo e immedesimiamoci: voi ospitate a casa vostra più volte a fin di bene una ragazza senza arte né parte, quella vi dice di essere parente di un capo di Stato, voi ci credete? Possibile, ma siete proprio, diciamo così, delle anime candide. Ne consegue che Berlusconi è un’anima candida, ingenua e che Ruby l’ha intortato e fatto fesso. Innocente insomma nella sua telefonata e intervento in Questura perché ha “abboccato” alla panzana abbastanza evidente della “nipote”.

Ma ecco il primo scarto che induce vertigine logica, Berlusconi dice: “Craxi fece cose simili in occasione del caso Sigonella”. Ma come? Ora Berlusconi lo sa che Ruby non era nipote di nessuno, quindi potrebbe, dovrebbe ammettere l’errore, lo scambio di identità, la sua tenerissima ingenuità. Invece rivendica con l’orgoglio di chi ha fatto atto di Stato e da statista, niente meno che Sigonella quando Craxi disse no alla Casa Bianca. Insomma è un ingenuo tradito dalla bontà d’animo o un fiero e coraggioso statista? La mossa sulla Questura è una ma due sono le interpretazioni autentiche fornite da Berlusconi biografo di se stesso.

Seguiamolo ancora e prestiamogli fede: “E’ solo una montatura”. Tutto “montatura”: le indagini, le intercettazioni, i riscontri, i bonifici. E perché c’è la montatura, qualcuno che “monta”? Fantastica la risposta: “Perché la gente, sa, è cattiva”. “Cattiva” al gente secondo il premier contro “queste ragazze”. Ragazze per cui, è ancora Berlusconi a parlare, lui è “come una Caritas quotidiana. Per la cronaca, per gli strani casi della cronaca, la prima ad utilizzare questa espressione era stata Ruby, deve averla lei suggerita al premier in qualche colloquio, oppure Ruby deve averla sentita in qualche riunione di avvocati impegnati in “indagini difensive”. Comunque una “Caritas”. “Io pago interventi chiururgici, il dentista, le tasse universitarie…il mutuo ai genitori di una ragazza…è chiaro che queste persone sono anche attirate dal fatto che io sono una persona con certe possibilità…”. Dunque il premier è un uomo molto ricco e molto generoso, che paga molte cose a molte persone, una specie di bancomat per amici e conoscenti. Un po’ vittima della corte che lo attornia che chiede, chiede e incassa come documentano le intercettazioni di conversazioni tra le ragazze e tra loro, parenti e fidanzati. Non un povero cristo, perchè tutto è tranne che povero, ma certo un cristo messo in croce da quelli che bussano e un po’ ne approfittano. Le ragazze, ma non solo. Non sfugge l’assonanza tra la scena delle ragazze che hanno bisogno del mutuo, delle tasse, del chirurgo…e quella dei deputati di maggioranza che hanno bisogno di posti al governo. Entrambe le platee attorniano, i numeri quasi coincidono: 33 le ragazze, 25 i posti di governo richiesti. Comunque, come la giri e la volti, Berlusconi per come si racconta è un generso a cui tutti spillano quattrini.

Seguiamolo e diamogli fiducia: “Sebbene sia birichino, ho 75 anni e 33 ragazze in due mesi sono troppe anche per me. Eppoi c’è un ostacolo in più: ho sempre avuto vicino a me la mia fidanzatina che per fortuna sono riuscito a tenere fuori da questo fango. Mi avrebbe cavato gli occhi e assicuro che ha le unghie lunghe”. Seguiamolo: è una “fidanzatina”, quindi giovane. “Sempre” vicina a lui, quindi anche ad Arcore. Ma nessuno è mai riuscita a identificarla nonostante “per 14 mesi i miei telefoni siano stati messi sotto controllo”. Insomma il segreto meglio custodito d’Italia quello della “fidanzatina”.

Riepiloghiamo, stiamo ai fatti narrati dalla viva voce di Berlusconi. Una trentina di ragazze per vie ignote diventano amiche del premier di una nazione, vanno spesso a casa sua a “cene spensierate, eleganti, quattro salti in discoteca, niente più”. Una di queste, scappata di casa e minorenne gli racconta di essere la nipote di Mubarak e lui ci crede. Quando finisce in Questura lui telefona per “chiedere solo informazioni, nessuna pressione”, facendo però “come Craxi a Sigonella”. “Per risolvere il problema manda persona incensurata”. Chissà mai perché incensurata gli è sembrata quella notte qualità necessaria, forse per prudenza di Stato. A queste ragazze il premier paga medici, operazioni, tasse, mutui, per congenita e abituale generosità. Tutto sotto gli occhi vigili di una “fidanzatina” che nessuno individua nonostante il premier sia per suo stesso dire l’uomo più spiato del paese e del mondo. E il grande affare che è stato “montato” è frutto della “gente cattiva” che sta “rovinando il futuro a queste ragazze”. Lui è ingenuo come un bambino, buono come un papà, generoso come un nonno, attorniato da questuanti, abile come un tycoon, scaltro come un grande leader, esperto come un campione dalla politica e degli affari, indirizzo di “cene spensierate” come capita a un single, di fatto sposato con una fidanzatina che tutto controlla. A seguirlo uno va fuori di testa…Fuori di testa, uno che queste impronte segue o uno che queste impronte lascia della sua pista?