Berlusconi: “Meno immigrazione significa meno criminalità”

Pubblicato il 28 Gennaio 2010 - 13:31 OLTRE 6 MESI FA

«Riduzione degli extracomunitari in Italia significa meno forze che vanno a ingrossare le schiere dei criminali». Un’equazione discutibile che però rende felice il premier che così chiude la conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri tenuto a Reggio Calabria. Silvio Berlusconi dimostra in questo modo tutta la sua soddisfazione per l’azione del governo di contrasto alle mafie. Quindi immigrazione clandestina e criminalità viaggiano appaiate.

«I risultati dei nostri sforzi sono molto positivi»,  ha proseguito il presidente del Consiglio, ribadendo la connessione tra la presenza di immigrati in Italia e il livello criminalità presente in Italia. Il governo, ha detto il premier, metterà in atto «un’azione molto forte sull’Unione europea che deve farsi carico dei costi della vigilanza che i paesi sopportano».

Annunciando il piano straordinario antimafia Berlusconi ha precisato che si tratta «di un piano in dieci punti», che contiene anche «un codice delle leggi antimafia».

Fini. Diversa, invece, l’opinione del presidente della Camera. Parlando da Montecitorio dove ha presentato il libro “L’unità d’Italia. Parole e immagini dell’epopea nazionale” Fini  ha affermato che il principio di Nazione deve evitare «le tentazioni dell’etnicismo e del revanscismo» e deve piuttosto basarsi «sull’idea democratica» aperta anche «ai nuovi cittadini» che si ritroveranno uniti attorno al «valore della libertà».

Bersani. Il segretrario del Pd Pierluigi Bersani replica con durezza a Berlusconi. «Una frase così – ha detto il leader del Pd – ci mette fuori da qualsiasi contesto moderno». Per Bersani «un governo non può sempre agitare le paure ma deve saper anche guidare il paese alla razionalità».