Brunetta insiste: “Magistratura aggira la Costituzione”

Pubblicato il 3 Gennaio 2010 - 12:34 OLTRE 6 MESI FA

Dibattito sulle riforme infuocato dalla proposta del ministro Renato Brunetta di modificare l’articolo 1 della Costituzione che recita: «L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro». Il numero uno del dicastero della Pubblica amministrazione è tornato oggi sul tema parlando ai microfoni di Rtl, spiegando fra l’altro che le norme costituzionali sono aggirate dalla magistratura.

Per il ministro Frattini è ora di attuare la riforma anche in materia di libertà religiosa. Per Bossi la via giusta è quella della «Convenzione». La Finocchiaro dice no alle leggi sul processo breve e sul legittimo impedimento, ma apre sul rafforzamento di alcuni poteri del premier.  Si parla della Costituzione spesso con «tanta superficialità e tanta ipocrisia» ha detto Brunetta. Riguardo alla prima parte della Costituzione e in particolare all’articolo 1, «non ho detto che va cancellato ma se la Costituzione va modificata bisogna farlo in tutte le sue parti». Sulla prima parte che riguarda i grandi valori, a parte l’articolo 1, che «è un compromesso all’italiana e non significa assolutamente nulla», il ministro Brunetta evidenzia che «manca l’Europa, quando l’Italia invece vive immersa nell’Europa, e non ci sono concetti fondamentali come il mercato, la concorrenza, la trasparenza, il merito».

Per il ministro, in Italia «c’è ancora molta ipocrisia sovietica, l’Italia non ha fatto il salto evolutivo verso una democrazia completa». Comunque «si lasci pure la prima parte, se non è il momento, e per la seconda parte – ha proseguito Brunetta – si riparta dalla bozza Violante». Ci sono parti della Costituzione «mai attuate», come quelle sui sindacati e sui partiti, e parti «che vengono aggirate», come quelle sulla magistratura.