Coprifuoco, dal Dpcm sparisce la parola “sindaci”: ma i quartieri li devono chiudere loro

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Ottobre 2020 - 11:06 OLTRE 6 MESI FA
Casal di Principe e Lucca: sassi e insulti contro i vigili che controllano assembramenti e mascherine

Casal di Principe e Lucca: sassi e insulti contro i vigili che controllano assembramenti e mascherine (Foto archivio Ansa)

Chi decide sul coprifuoco? Chi decide di chiudere dalle 21 una piazza o un quartiere a rischio assembramenti da movida? Dal Dpcm sparisce la parola “sindaci” ma…

Nel testo finale del Dpcm quando si parla di coprifuoco scompare la parola “sindaci” per le restrizioni anti-movida. All’art.1 del decreto infatti si legge che “delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, può essere disposta la chiusura al pubblico dopo le 21”.

Ma anche se non c’è scritto, saranno sempre i sindaci a decidere. “La norma – ammette infatti il ministro degli Affari Regionali Francesxco Boccia a Rainews24 – è stata smussata. Detto questo, se c’è un quartiere da chiudere lo decidono i sindaci . I sindaci sanno che lo Stato è al loro fianco 24 ore su 24, dobbiamo tornare alla collaborazione massima”.

Quindi i sindaci che non chiedevano e non volevano questa responsabilità, accusando il Governo di aver scaricato il barile, di fatto la responsabilità ce l’hanno. Che siano loro oppure i prefetti (che comunque sempre con i sindaci si devono interfacciare), se c’è da chiudere devono deciderlo loro. Anche al costo di risultare impopolari…

Infatti il ministero dell’Interno spiega: “Col nuovo Dpcm lo Stato non abbandona i Comuni né li investe di responsabilità improprie. I primi cittadini, che sono autorità sanitarie locali, saranno ovviamente supportati in tutto dai Prefetti, negli appositi Comitati provinciali di ordine pubblico. Ed è proprio con i Prefetti e nei Comitati Provinciali che si potranno valutare casi particolarmente delicati in cui risultasse necessario, opportuno e possibile chiudere al pubblico strade o piazze”.

Le reazioni dei sindaci prima del cambio del Dpcm

“Il Governo nazionale non può minimamente pensare di scaricare sui sindaci le sue responsabilità, dopo mesi durante i quali il ruolo delle amministrazioni locali è stato a dir poco sottovalutato. Se il Governo valuta che la situazione in Italia sia grave e stia ulteriormente peggiorando come in altri paesi d’Europa, si assuma le sue responsabilità come hanno fatto altri governi europei. Se si valuta la necessità di una sorta di “lockdown notturno” che somiglia molto al coprifuoco, il Governo lo decreti e disponga chi, come e con quali forze deve effettuare i controlli. Basta con il gioco al massacro contro le amministrazioni locali”. Lo ha dichiarato Leoluca Orlando, Presidente di Anci Sicilia, dopo il Dpcm che delega ai Sindaci il compito di valutare “la chiusura al pubblico, dopo le ore 21,00, di vie o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento”.

“Il governo ha commesso una grande scorrettezza istituzionale, inserendo nel testo del Dpcm di cui è stata data notizia ieri sera dal presidente del Consiglio che saranno i sindaci a disporre l’eventuale coprifuoco”. Lo ha detto il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, ospite del programma “The breakfast club” su Radio Capital. “E’ un modo per scaricare la responsabilità del coprifuoco – ha proseguito – per fortuna, alla fine, il Dpcm non è uscito come annunciato”. (Fonti Ansa e Agi).