Governo, alleanza Pd-M5s? Di Maio e Zingaretti pronti a incontrarsi, i punti del programma a confronto

di Veronica Nicosia
Pubblicato il 22 Agosto 2019 - 21:34| Aggiornato il 23 Agosto 2019 OLTRE 6 MESI FA
Luigi Di Maio governo maggioranza

Luigi Di Maio di M5s al Quirinale apre a un governo di maggioranza (Foto ANSA)

ROMA – Sergio Mattarella annuncia la sua scelta dopo le consultazioni del 21 e 22 agosto: un governo di maggioranza dove le forze politiche siano alleate su un programma per aiutare il Paese.

Un discorso, quello delle 20 al Quirinale, che sembra puntare sempre di più gli occhi sull’unica maggioranza che oggi appare possibile e solida: quella tra M5s e Pd. E proprio Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti nella serata di giovedì hanno ufficialmente aperto un dialogo tra le parti in gioco.

Governo di maggioranza: quali possibili alleanze?

Da un lato c’è infatti il Pd di Nicola Zingaretti che si è detto pronto a un’alleanza di governo, ma solo se cinque punti saranno condivisi dai pentastellati. Dall’altra c’è Luigi Di Maio, leader di M5s, che dopo giorni di silenzio prende per la prima volta la parola dal Quirinale e annuncia un programma di 10 punti per un nuovo governo che sarà disposto a rispettarli. 

In serata, l’alleanza Pd-M5s sembra sempre più probabile. Anche se la base di M5s non è certo contenta di una svolta “piddina”, dopo la slealtà di Matteo Salvini e dei “verdi” della Lega nell’ormai morto governo, a molti sembra l’unica via possibile. L’assemblea M5s ha dato mandato per un incontro con il Pd: “Il primo punto di discussione sarà il taglio dei parlamentari”, dicono dalla base.

Dal canto suo, Zingaretti risponde con un nuovo segnale di apertura: “Dalle parole di Di Maio il quadro per iniziare a lavorare”. E rilancia con altri tre punti da aggiungere ai 5 già dichiarati in conferenza stampa. Condizioni che potrebbero portare a un nuovo governo, ma che hanno scatenato malumori all’interno dei democratici.

E Salvini? Dopo aver fatto la voce grossa fa dietrofront e riapre ai 5S: “Torniamo insieme al governo, non guardiamo al passato”. Un invito difficile da accettare dopo il tradimento in Parlamento e le durissime parole del premier Giuseppe Conte il 20 agosto contro i leghisti e il loro leader.

Di Maio insomma apre al Pd, ma il programma che ha annunciato dai microfoni del Quirinale per una nuova maggioranza sembra anche già essere perfetto per una futura campagna elettorale, inevitabile in caso di mancato accordo, e che porterà a nuove elezioni come dichiarato dallo stesso Mattarella. Non resta allora che mettere a confronto i punti definiti da Pd e M5s, che potrebbero trovarsi così nell’alleanza meno amata e sempre considerata “impossibile”, almeno 14 mesi fa, quando il governo giallo-verde è nato.

I 5 punti del Pd (più tre)

Il Partito Democratico chiede:

1 – L’appartenenza leale all’Unione europea;

2 – Pieno riconoscimento della democrazia rappresentativa, a partire dalla centralità del parlamento;

3 – Sviluppo basato sulla sostenibilità ambientale;

4 – Cambio nella gestione di flussi migratori, con pieno protagonismo dell’Europa;

5 – Svolta delle ricette economiche e sociali, in chiave redistributiva, che apra una stagione di investimenti.

Altri tre punti si sono poi aggiunti ai primi 5 annunciati da Zingaretti: abolizione totale dei due decreti sicurezza, accordo di massima prima della formazione del governo sulla manovra economica, no al taglio dei parlamentari come è stato votato finora.

I 10 punti del programma di M5s

Passiamo ora al programma in 10 punti di M5s:

1 – Taglio del numero dei parlamentari come obiettivo di legislatura;

2 – Manovra che contempli la sterilizzazione dell’aumento dell’Iva, il salario minimo, il taglio del cuneo fiscale e misure a sostegno delle famiglie, della natalità, dei disabili e per l’emergenza abitativa;

3 – Ambiente. Un’Italia al 100% Rinnovabile e un Green New Deal. Stop agli inceneritori e trivelle.

4 – Conflitto di interessi e riforma della RAI;

5 – Riforma della Giustizia e dei meccanismi di elezione del Csm;

6 – Autonomia differenziata e riforma enti locali, cancellazione degli enti inutili;

7 – Legalità. Carcere per i grandi evasori, inasprimento delle pene per i reati finanziari e per chi organizza i traffici illeciti;

8 – Sud. Piano straordinario di investimenti per il Sud che contempli anche la creazione di una banca pubblica per gli investimenti;

9 – Banche. Riforma sistema bancario che separi le banche di investimento dalle banche commerciali;

10 – Tutela dei beni comuni, dall’acqua alla scuola pubblica passando per le infrastrutture e la revisione delle concessioni autostradali.

Mattarella: “Un governo in tempi brevi”

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non solo ha constato che c’è la possibilità della formazione di un governo di maggioranza sostenuto dal Parlamento, ma ha deciso di tentare la strada invitando le forze politiche a trovare accordi e assumersi la responsabilità di portare l’Italia fuori dalla crisi in tempi brevi.

I tempi, e questo Mattarella lo sa bene, stringono. C’è una manovra da approvare, i rappresentanti dell’Italia nelle istituzioni europee da nominare e un aumento dell’Iva da scongiurare. Per questo motivo lascerà ai partiti appena 4 giorni per trovare alleanze e accordi, ma soprattutto un programma comune per guidare il Paese. Da martedì 27 agosto infatti inizieranno le consultazioni con i partiti per dare vita al nuovo governo.