Grande evento uguale emergenza: i privilegi si allargano ai comuni

Pubblicato il 23 Marzo 2010 - 14:17 OLTRE 6 MESI FA

La politica dei “grandi eventi” verrà anche utilizzata nei Comuni. Cerimonie, manifestazioni di prestigio, grandi celebrazioni religiose saranno gestite anche a livello locale con la discrezionalità e l’autonomia finanziaria di cui godono le emergenze naturali. Gli enti locali dovranno però concordare “grande evento” con il governo.

Entro domani, 24 marzo, la norma verrà trasformata in legge, nell’ultimo passaggio del decreto Enti locali già approvato dalla Camera il 16 marzo. Con il decreto Protezione civile, l’opposizione era riuscita un mese fa a stoppare la trasformazione del dipartimento in spa, con tutto quello che ne conseguiva. Uno stop maturato anche alla luce dell’inchiesta giudiziaria, delle intercettazioni e dello scandalo che ha coinvolto il capo, Guido Bertolaso. Sotto accusa era proprio la gestione in libertà delle emergenze e a seguire dei grandi eventi come fossero emergenze.

L’emendamento che ora allarga il beneficio ai Comuni è stato introdotto dal governo Berlusconi nel decreto sugli Enti locali nella prima lettura a Montecitorio, quando il testo è arrivato in aula per essere poi blindato con la fiducia.

La norma (il quarto comma dell’articolo 4) introduce una vera novità per le amministrazioni locali. Esclude infatti dal saldo finanziario dei loro bilanci – rilevante ai fini del patto di stabilità interno (l’equilibrio dei conti che gli enti devono rigorosamente rispettare) – le spese sostenute per i cosiddetti “grandi eventi”. I Comuni non potranno spendere in libertà le risorse che lo Stato concederà loro ad hoc perché le “iniziative di particolare rilevanza” dovranno essere dichiarate tali con ordinanza della Protezione civile.

Il decreto Enti locali sarà discusso ogg, 23 marzo, in aula al Senato, ma con i suoi quattro articoli appena sarà approvato con rapidità, forse già in giornata.