Immigrazione, governo battuto due volte sulla Libia

Pubblicato il 18 Gennaio 2012 - 19:58 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Governo battuto nell’Aula della Camera su una mozione dell’Idv relativa ai rapporti con la Libia in materia di immigrazione. Il testo dei dipietristi e’ passato con 236 si’, 215 no e 5 astenuti, su cui il governo aveva espresso parere contrario. A favore hanno votato il Pd, Idv e Terzo Polo.

In base al testo dei Radicali, il governo risulta impegnato, tra l’altro: ”a garantire protezione internazionale e diritto di asilo a chi e’ giunto dalla Libia, e a non riprendere le politiche di respingimento ne’ nei confronti di chi proviene dalla libia ne’ da chi arriva da altri Paesi”.

Governo battuto per la seconda nell’Aula della Camera: l’Assemblea approva la mozione dei Radicali relativa ai rapporti con la Libia in materia di immigrazione su cui il governo aveva espresso parere contrario. Il testo e’ passato con 125 no, 162 astenuti e 264 si’. No hanno votato Lega e Udc, si’ Pd e Idv, il Pdl si e’ astenuto.

La mozione dell’Idv approvata a Montecitorio impegna il governo: ”ad assumere, con particolare riferimento alla visita del Presidente del Consiglio dei ministri a Tripoli il 21 gennaio 2012, le necessarie iniziative sul piano politico-diplomatico volte ad assicurare la piena applicazione di quanto previsto dagli articoli 1 e 6 del trattato italo-libico del 2008 e a consentire che le operazioni di contrasto all’immigrazione clandestina siano pienamente conformi alle norme di diritto internazionale, in particolare per quel che concerne i richiedenti asilo, nel pieno rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo e in linea con gli obblighi internazionali dell’Italia; a definire gli intendimenti in merito a quanti sono dovuti scappare a seguito del conflitto libico e provvisoriamente accolti dalle varie istituzioni regionali italiane in quanto rifugiati”.

Il governo viene poi impegnato: ”a migliorare sensibilmente, in ogni caso, le condizioni dei migranti sistemati nei centri di accoglienza, nei centri di identificazione ed espulsione e nei centri di accoglienza dei richiedenti asilo – oggi ridotti a veri e propri luoghi di sofferenza e di mancanza di rispetto dei diritti umani – permettendo il monitoraggio delle situazioni esistenti, non solo ai parlamentari della Repubblica ma anche a tutte le organizzazioni ed enti riconosciuti, a carattere assistenziale e umanitario, che possano portare il loro contributo agli ospiti di detti centri; ad attivarsi nelle sedi opportune e a livello bilaterale affinche’, quanto prima, la nuova dirigenza libica si adoperi per ratificare la convenzione di Ginevra relativa allo status dei rifugiati; a cooperare con gli altri Paesi dell’Unione europea per un governo europeo dei fenomeni migratori, affiancato da un nuovo modello di governance, che coinvolga tanto i Paesi di origine, quanto quelli di destinazione dei flussi migratori, promuovendo intese e forme comuni di disciplina”.