Finocchiaro (Pd) contro l’immunità parlamentare: “E basta con deputati e senatori non eletti”

Pubblicato il 22 Febbraio 2011 - 08:42 OLTRE 6 MESI FA

ROMA- ”Assolutamente no” alla reintroduzione dell’immunità parlamentare”, un no determinato non solo dalla presenza di Berlusconi a palazzo Chigi, ma anche da ”una legge elettorale che produce un Parlamento di nominati, soggetti che non incarnano il modello di parlamentare autonomo rispetto al governo come quello immaginato dai padri costituenti”. E’ questa la posizione della presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro, che in un’intervista alla Stampa sottolinea la necessità di una riforma per ”affidare lo strumento dell’autorizzazione a procedere a un organismo terzo”.

”L’immunità è l’ultima strada che il Cavaliere tenta per sottrarsi ai suoi giudici, dopo aver inondato di leggi ad personam il nostro ordinamento”, dice la Finocchiaro. ”In secondo luogo, anche se vi fosse chiunque altro al governo, un Parlamento frutto di questa legge elettorale non ha le caratteristiche per gestire uno strumento come l’ autorizzazione a procedere”.

Tuttavia, prosegue la senatrice democratica, ”se non fosse lui il premier, e se vi fosse un Parlamento di eletti, non mi sentirei lo stesso convinta di reintrodurla per affidarla alla Giunta per le autorizzazioni, composta sempre su base proporzionale, qualunque sia la maggioranza al potere. Tra le varie cautele bisognerebbe pertanto prevedere una composizione paritaria delle giunte. O ancora meglio un organo esterno e indipendente che usi questo strumento con l’equilibrio e la sensatezza a difesa della libertà parlamentare con cui fu pensato dai costituenti”.