Lega Nord. Il 62% del popolo padano vuole un cambio ai vertici

Pubblicato il 27 Gennaio 2012 - 19:37 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La Lega Nord ha bisogno di rinnovarsi, almeno secondo il 62% del popolo padano. Il partito trae vantaggio dal ruolo di opposizione e si riporta al 10%, ma il 62% ritiene oggi necessario un rinnovamento dei vertici. Nella fiducia degli elettori leghisti, secondo il Barometro Politico Demopolis, Umberto Bossi viene per la prima volta scavalcato di un punto percentuale da Roberto Maroni.

Oggi unica forza in Parlamento apertamente all’opposizione del Governo Monti, la Lega Nord vive, ormai da mesi, una profonda insofferenza della propria base elettorale. Il ruolo di opposizione, svolto negli ultimi due mesi, ha comunque permesso al partito di Bossi di riportarsi intorno al 10%, recuperando una parte del proprio consenso, piuttosto altalenante negli ultimi sei anni: dal 4,6% delle Politiche 2006 al 10,2 delle Europee sino al 13% di un anno fa, quando – come segnala il Barometro Politico dell’Istituto Demopolis – avrebbe quasi sfiorato, in caso di elezioni, i 5 milioni di voti. Poi una progressiva riduzione che aveva riportato la Lega sotto l’8% nei primi giorni dello scorso mese di novembre. L’indagine, realizzata per Otto e Mezzo dall’Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis, ha focalizzato alcune scelte che hanno incrementato l’insofferenza della base elettorale leghista: il 66% segnala il voto recente di molti parlamentari sulla mancata autorizzazione a procedere per Nicola Cosentino; il 53% segnala il supporto a Berlusconi nei provvedimenti sulla giustizia. Decisamente non apprezzati, dal 40%, risultano anche gli investimenti finanziari del partito in Tanzania.

“La Lega – afferma il direttore di Demopolis Pietro Vento – è oggi il partito più antico presente in Parlamento, l’unico da oltre vent’anni con lo stesso nome e lo stesso leader: il 62% dei suoi elettori ritiene oggi necessario un rinnovamento dei vertici, attraverso un congresso federale. Un’esigenza non avvertita invece da meno di un terzo della base elettorale”.

Secondo l’analisi compiuta da Demopolis, resta alta, al 75%, la fiducia in Umberto Bossi, vera e propria icona per il popolo della Lega. Anche se la sua autorevolezza non appare più quella di un tempo. E così Bossi, per la prima volta, viene scavalcato di un punto percentuale da Roberto Maroni, apprezzato dal 76% dell’elettorato leghista. L’ex Ministro degli Interni supera invece Bossi, nettamente, nella fiducia degli italiani, ottenendo il gradimento di quattro cittadini su dieci. Ben oltre la base elettorale della Lega. Si avvicina intanto, in un clima di profonda crisi economica in ampie aree del Nord, la prossima scadenza elettorale: le Amministrative di primavera. Se a Verona Tosi potrebbe farcela da solo, più rischiosa appare la sfida in altre aree del Paese. Per il 58% degli elettori, la Lega dovrebbe comunque correre da sola, evitando la ricucitura con il PDL; un’ipotesi, sostenuta invece dal 25% degli elettori intervistati dall’Istituto Demopolis.