Lista Monti, Bersani: “Dica che vuole da noi”. Di Pietro: “Vetero Dc”

Pubblicato il 28 Dicembre 2012 - 20:16 OLTRE 6 MESI FA
Pier Luigi Bersani, segretario del Pd

ROMA – “Monti dica che cosa vuole da noi”: a pochi minuti dalla conferenza stampa dopo quattro ore di vertice tra i centristi dell’Agenda Monti per l’Italia”, Pier Luigi Bersani (Pd) rivolge al presidente del Consiglio un invito alla chiarezza.

”Con Monti c’è un rapporto amichevole, di rispetto e stima. Noi siamo alternativi alla destra, a Berlusconi e alla Lega. Bisogna però vedere come Monti e le formazioni centrali si rapportano al Pd che è il primo partito: ci vedono alternativi, competitivi o sono disponibili ad una alleanza? Ho sempre detto che noi siamo disponibili ad una convergenza con una forza europeista, non tocca a noi chiarire”.

Meno gentile l’altro esponente dell’ala sinistra del Parlamento, Antonio Di Pietro (Idv), che parla di Monti come un “vetero Democristiano”: ”Monti finalmente si è tolto la maschera e si è mostrato per quel che è veramente: un vetero-democristiano della Prima Repubblica che, pur di sopravvivere politicamente, vuole stare con la sinistra ma anche con la destra. Gli effetti di tali compromessi li abbiamo già visti proprio nel suo anno di governo, visto che, nonostante le cinquanta fiducie poste, ha dovuto sempre tenere conto delle esigenze dell’una e dell’altra parte. E il risultato è stato che, per accontentare tutte le forze politiche, Monti e il suo governo non hanno mai preso una posizione netta sui temi cruciali per il futuro del Paese. La risposta a questo modo vecchio di fare politica, pieno di compromessi, verrà data domani da Antonio Ingroia nel corso di una conferenza stampa”.

Stessa linea, ma dall’altra parte, arriva da Sandro Bondi, del Pdl:  ”In un colpo solo Monti ha usurpato la fiducia dei partiti che lealmente lo hanno sostenuto alla guida del governo, del presidente della Repubblica che lo ha chiamato ad assumere un incarico tecnico, degli italiani che hanno creduto alla sua promessa da marinaio di non schierarsi politicamente”.

Soddisfatto, ovviamente, uno dei presenti al vertice dei centristi, Pier Ferdinando Casini (Udc): ”Oggi non nasce un partito personale ma una speranza per gli italiani: adesso tutti al lavoro”, ha “twittato” sul social network.