Case, Cardinale, ministri, costruttori: Lunardi racconta il “normale” scambio di favori e nomine tra amici

di Lucio Fero
Pubblicato il 14 Giugno 2010 - 16:13| Aggiornato il 21 Ottobre 2010 OLTRE 6 MESI FA

Lunardi sul suo yacht a Portofino

“Io i favori li ho fatti come persona, non come ministro. Io sono una persona corretta”. Parole orgogliose dell’ex ministro Pietro Lunardi che racconta in un’intervista, non smentita, a “Repubblica” la sua teoria e prassi della correttezza. E’ un lungo e dettagliato racconto in cui ci sono le case, comprate, affittate, ristrutturate e pure concesse in momentaneo omaggio. C’è il Cardinale, il Ministro, il Costruttore, l’Architetto, il Manager di Stato. Cioè ci sono Sepe il sacerdote, lo stesso Lunardi, Anemone, Zampolini, Balducci. E c’è soprattutto il “Favore”, la regola dei rapporti tra amici, tra gente che si conosce e reciprocamente si “favorisce”. Lunardi racconta come gli amici e conoscenti abitualmente vivono, racconta una storia che per lui non fa “notizia”, una storia come si dice in gergo dove “cane morde uomo” e non viceversa. Forse ha ragione lui, anzi ha senz’altro ragione, quella che racconta è la normalità. E’ il fatto che questa e non altra sia la normalità che costituisce “uomo morde cane”. Per questo la riraccontiamo la storia, con le sole parole del suo narratore: Lunardi, ministro e persona.

“Diego Anemone nel 2002, o forse nel 2003, venne a ristrutturarmi una depandance di 220 metri quadri. La casa era nel parmense, Anemone lavorava a Roma, ma scelsi lui perchè me l’aveva fatto conoscere Balducci, il migliore dei miei funzionari. Anemone era sveglio e mi doveva un favore. Doveva sdebitarsi. Lo avevo aiutato ad acquistare i terreni della Banca di Roma su cui avrebbe edificato il futuro Salaria Sport Village. Ho fatto una telefonata a un funzionario della Banca di Roma, in mezzo a cento cose che un neo ministro con quattro dicasteri sulle spalle doveva fare. Perchè l’ho fatta? Perchè era amico di Balducci. Anemone ha fatto i lavori a prezzo di costo, non ha guadagnato nulla. Poi altri amici qui della zona mi hanno fatto alcune cortesie gratis, movimento terra, piccole cose…”.

“No, la ristrutturazione della casa di Cortina non me l’ha fatte Anemone, quella l’ha fatto un maestro di sci. Il palazzetto a via dei Prefetti a Roma? Non è una reggia, sono tre appartamenti di otto metri per trenta…Avevo casa e ufficio romani a via Parigi. Appena mi hanno nominato ministro il padrone di casa mi ha raddoppiato l’affitto: pagavo seimila euro al mese, mi pare. Arriva Balducci e mi dice: Propaganda Fide sta mettendo a reddito i suoi duemila appartamenti. Lui, insieme al presidente del Tar De Lise e all’avvocato Leozappa, genero di Lise, gestiva quel patrimonio. Sorprende che un alto funzionario delle Opere Pubbliche e un alto magistrato amministrativo gestiscano le case del Vaticano? A tempo perso uno può fare quello che vuole. A Roma tutti fanno tre, quattro lavori… Allora Balducci mi porta l’elenco delle duemila case e io scelgo via dei Prefetti. Anemone quel palazzo lo sta ristrutturando per conto di Propaganda Fide. Io lo trovo lì, per coincidenza. Chiedo di acquistare l’appartamento e non di averlo in affitto. Il Cardinale Sepe prende tempo e mi concede di restare. La risposta me la da un anno dopo, direi 14 mesi dopo. In quei 14 mesi non pago l’affitto, mi hanno fatto la cortesia di ospitarmi gratis”.

“Con me sono stati generosi, ma la casa era fatiscente, nel 2004 la risposta: non possiamo venderle solo l’appartamento al terzo piano, se vuole può comprare tutto lo stabile. Dissi sì, c’erano otto persone dentro e così ho ottenuto uno sconto del 50%. Una banca, non ricordo quale, valutò il tutto 4 milioni e 160mila euro. Ho acceso un mutuo da 2,8 milioni, più 600mila dei miei, tutto fatturato. Ho dato sostanziose uscite a quattro vecchietti, altri quattro li ho ancora in casa. Anemone mi ha suggerito la ditta per i restauri: Ram restauri, altri 340mila euro. Zampolini mi ha avviato la denuncia di inizio attività per la ristrutturazione”.

“Per Balducci ho fatto in modo che diventasse presidente del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, era il funzionario migliore, nel 2002 me lo aveva impedito Gifuni, il segretario di Ciampi. I favori lo ho fatti come persona, non come ministro”. Lunardi ci tiene a questa precisazione e ci tiene a distinguersi: “Il guaio è che la burocrazia oggi è fatta di persone facilmente corruttibili…L’ex ministro Scajola si è fatto comprare la casa da Anemone e questa è una cosa scorretta. Bertolaso se si è fatto pagare l’affitto da quel costruttore ne pagherà le conseguenze”.

Lunardi ci tiene a dire che lui non è come Scajola e forse Bertolaso, ci tiene a dire che lui ha sempre fatto cose normali. Normale farsi ristrutturare la casa con lo sconto dal costruttore amico dell’amico Balducci. Normale lui ministro appena nominato che chiama la banca e intercede perchè il costruttore Anemone, che poi renderà il favore, acquisti terreni dell’istituto di credito. Normale che il costruttore debba “sdebitarsi”. Normale che altri amici in zona gli facciano altri favori gratis. Normale che il suo miglior funzionario gli arrivi a casa con il depliant delle case del Vaticano. Normale che ne scelga e ne ottenga una che un Cardinale gli fa abitare senza pagare l’affitto per 14 mesi. Normale che gliela vendano, la casa anzi il palazzetto, con lo sconto del 50 per cento. Normale che a ristrutturare sia “per coincidenza” sempre il costruttore Anemone. Normale che il suo architetto sia lo stesso degli assegni con cui fu pagata casa Scajola. Normale che lui e Balducci si siano scambiati negli anni favori e nomine. Tutto normale, ha ragione Lunardi, il suo è un racconto-verità: così va il mondo e questa è la normalità dentro la quale di cui vive il ceto dirigente del paese.