Milano, patentino antifascista per chi vuole affittare spazi pubblici. Sala estende obbligo del 2018

di redazione Blitz
Pubblicato il 26 Agosto 2021 - 16:57 OLTRE 6 MESI FA
Milano, patentino antifascista per chi vuole affittare spazi pubblici. Sala estende obbligo del 2018

Milano, patentino antifascista per chi vuole affittare spazi pubblici. Sala estende obbligo del 2018 (Foto Ansa)

A Milano, chi vuole affittare spazi pubblici dovrà dotarsi di un patentino antifascista. Con una nuova delibera la Giunta Sala ha esteso una norma già in vigore dal 2018 che rende onore alla storia del capoluogo lombardo, già Medaglia d’oro alla Resistenza.

Patentino antifascista, come funziona

Si tratta di una autodichiarazione di antifascismo e a Milano esiste già da almeno tre anni. All’epoca, la Giunta Sala volle prendere una posizione netta e definita nei confronti di tutta una costellazione di soggetti e associazioni che utilizzavano aree pubbliche per veicolare propaganda razzista, discriminatoria o antisemita. 

Il regolamento comunale fu approvato a maggio del 2018 e prevede un’autodichiarazione da parte di chi occupa lo spazio pubblico in cui afferma di aderire ai valori della Costituzione e dell’antifascismo. 

Il patentino valeva solamente per “manifestazioni ed eventi di carattere sociale, sportivo, ricreativo, politico ed istituzionale” che avevano una durata contenuta nel tempo. Adesso, il Comune di Milano ha deciso di estendere l’uso del patentino anche alle procedure di selezione per bandi e avvisi di spazi non destinati all’uso commerciale.

“Sarà cura dell’Amministrazione comunale, nel limite della sua competenza, invitare la Città Metropolitana di Milano e i Comuni ad essa appartenenti, i Municipi e la Regione Lombardia a promuovere analogo indirizzo amministrativo”.

Patentino antifascista a Milano, il plauso dell’Anpi

Plaude all’iniziativa il presidente provinciale dell’Anpi Roberto Cenati: “Riteniamo di grande importanza la decisione assunta dall’amministrazione di estendere la richiesta di autocertificazione di antifascismo e di rispetto dei valori costituzionali alle associazioni che chiedono una sede in un immobile comunale”.

“La richiesta – aggiunge Cenati – costituisce una significativa estensione della delibera di Giunta del 2018 con la quale si stabiliva l’obbligo alle associazioni di rispettare i valori antifascisti e costituzionali, nel caso di svolgimento di iniziative in spazi comunali”.

“E’ un segnale molto forte – conclude – con cui si ribadisce, in una fase delicatissima in cui si ripresentano movimenti neofascisti e riemergono preoccupanti episodi di oltraggio ai valori resistenziali, di intolleranza, di  xenofobia, di antisemitismo,  la natura di Milano, città solidale, accogliente e Medaglia d’Oro della Resistenza“.