Nomine pubbliche. Esame Renzi: Scaroni, Conti, Pansa, Cattaneo, Sarmi, Gubitosi

Pubblicato il 2 Gennaio 2014 - 13:34 OLTRE 6 MESI FA

 

Nomine pubbliche. Esame Renzi: Scaroni, Conti, Pansa, Cattaneo, Sarmi, Gubitosi

Luigi Gubitosi. Mateo Renzi vorrebbe mettere al suo posto Antonio Campo Dall’Orto

ROMA – Grandi boiardi di Stato, tipo Paolo Scaroni, Fulvio Conti o Massimo Sarmi, al muro.  Eni, Enel, Finmeccanica, Terna, Sai­pem, Ansaldo Sts, Poste Ita­liane nel tritacarneNel 2014, più di 100 poltrone di peso in aziende pubbliche o dove il Governo ha potere di decisione vedranno confermati o sostituiti i loro attuali occupanti. È un turbine di nomi, tra chi entra, chi esce, chi viene spostato, che coinvolge parecchia gente, da Gabriele Galateri a Andrea Guerra, da Vittorio Colao a Luigi Gubitosi. da Alessandro Pansa a Flavio Cattaneo.

Rispetto al passato, ci mette in allerta Marcello Zacchè, sul Giornale, c’è

“un fatto nuovo: Mat­teo Renzi. Dopo la politica, con il sindaco di Firenze in pressing da settimane sul Governo, toccherà all’economia. In ballo ci sono i presidenti, ma soprat­tutto gli amministratori delega­ti. Posti occupati già da 9-12 an­ni da supermanager del calibro di Paolo Scaroni, Fulvio Conti o Massimo Sarmi. Con stipendi nell’ordine dei 2-4, fino a 6 mi­lioni l’anno. Parliamo delle quo­tate Eni, Enel, Finmeccanica, Terna; delle controllate Sai­pem e Ansaldo Sts; di Poste Ita­liane. Un gruppo di aziende il cui fatturato vale il 18% del Pil con una capitaliz­zazione pari a un quarto dell’inte­ra Piazza Affari.

“Per guidarle, tra cda, sindaci e supplenti, servo­no-101 nuovi am­ministratori (di cui almeno 20 donne, quando oggi ce ne sono solo sette): tante sono le poltrone in scadenza en­tro maggio. I ver­tici li sceglie il go­verno, attraverso il Ministero del­l’Economia e Fi­nanze ( Mef) che controlla Enel, Finmeccanica (con Ansaldo Sts)e Poste.Mentre Eni (con Sai­pem) e Terna dipendono dalla Cassa Depositi e Prestiti (a sua volta controllata all’80% dal Mef).

“Cosa ha in mente Renzi? Di va­gliar­e caso per caso per poi deci­dere dove intervenire per mette­re i suoi uomini. I quali, salvo qualche raro nome,sono al mo­mento nell’ombra. Mentre nes­suno di quelli in carica può van­tare con Renzi amicizia o rap­porti particolari. Il sindaco di Fi­renze potrà giocarsi, alla biso­gna, alcune delle sue più riusci­te argomentazioni: dalla rotta­mazione tout court al ricambio generazionale. Da combinare con altre due novità (introdotte da norme di legge): le quote ro­sa ( almeno un quinto dei mem­bri dovrà essere al femminile, che significa due posti nei cda normalmente composti da 9) e l’ineleggibilità per condanne dal primo grado o rinvii a giudi­zio.

“Scaroni, 67 anni, guida l’Eni dal 2005 dopo un triennio al ver­tice di Enel. Si è detto pronto per il quarto mandato, ma certo la sua è la poltrona più ambita (e retribuita: 6,3 milioni nel 2012). L’ineleggibilità non lo riguar­da, essendo stato estinto un pat­teggiamento del ’96. L’unico ri­schio sono gli sviluppi dell’in­chiesta per le tangenti Saipem, che lo vede indagato. Se Renzi chiedesse una svolta all’Eni, c’è chi dice che potrebbe chiamare il gran capo di Vodafone Vitto­rio Colao, 52 anni, manager di rara esperienza internaziona­le. Scaroni, già nel cda di Gene­rali, potrebbe diventarne presi­dente al posto di Gabriele Gala­teri, al possibile rientro al verti­ce Telecom. Un valzer intricato.

“Per una superpoltrona il no­me che circola di più è però quel­lo di Andrea Guerra, 48 anni, nu­mero uno di Luxottica, renzia­no conclamato. Se non quelle dell’Eni, per Guerra potrebbe­ro aprirsi le porte dell’Enel, do­ve anche Conti, 66 anni (retribu­zione 2012 di 4 milioni) sarebbe al quarto mandato.

Tutta da va­lutare la posizione di Sarmi, 65 anni, che essendo stato nomina­to ad nel 2002 sarebbe al quinto mandato. Per le Poste sempre più bancarie e informatiche da privatizzare c’è chi dice che Renzi avrebbe in mente un no­me nuovo. Che però sia disponi­bile a uno stipendio che, nel 2012, è stato di «soli» 2,2 milio­ni. Mentre Sarmi potrebbe an­dare a presiedere Alitalia o Tele­com.

“Per Flavio Cattaneo, ad di Terna, 50 anni, non esistono problemi generazionali, ma an­che per lui si tratterebbe del quarto mandato. Potrebbe co­munque restare nel giro delle grandi nomine: già in passato si era parlato dell’Enel. Diversa la storia di Alessandro Pansa, 51 anni,appena nominato al verti­ce di Finmeccanica dopo l’arre­sto di Giuseppe Orsi e conside­rato vicino al premier. Difficile immaginare un repentino cam­bio di ad.

[…]

“Allo stesso modo circolano in­dis­crezioni su una certa insoffe­renza per la direzione generale della Rai nominata dai tecnici, per la quale Renzi vedrebbe be­ne l’ex La7 Anto­nio Campo Dal­l’Orto al posto di Luigi Gubitosi.

“Come può Renzi ri­sc­hiare di non mettere la sua im­pronta su una partita così strate­gicaper gli interessi che muo­ve? Dall’Eni dipende la politica energetica del Paese e storica­me­nte una bella fetta della stes­sa politica estera; la sua rilevan­za confina con quella di Finmec­canica, operatore nel campo della difesa nazionale e nelle commesse all’estero;Enel e Ter­na accendono le case ( e le bollet­te) degli italiani; mentre le Po­st­e sono da un lato il nuovo azio­nista pubblico dell’Alitalia, dal­l’altro la prossima grande priva­tizzazione. Insomma, difficile che il neo segretario Pd riman­ga solo a guardare”.