Paolo Gentiloni nuovo ministro degli Esteri, vince Napolitano

di Redazione Blitz
Pubblicato il 31 Ottobre 2014 - 13:23| Aggiornato il 27 Novembre 2014 OLTRE 6 MESI FA
Paolo Gentiloni nuovo ministro degli Esteri

Paolo Gentiloni nuovo ministro degli Esteri

ROMA – Paolo Gentiloni nuovo ministro degli Esteri, vince Napolitano. Il successore di Federica Mogherini come ministro degli Esteri (dopo la sua nomina a Alto rappresentante per la politica estera Ue) è quindi Paolo Gentiloni che nel pomeriggio di venerdì ha giurato al Quirinale. Paolo Gentiloni, 59 anni, già ministro delle Comunicazione del secondo governo Prodi, è stato uno dei 45 membri del Comitato Promotore nazionale del Partito Democratico. Attualmente era impegnato in Parlamento proprio nella Commissione Esteri della Camera dei deputati.

Il flash Ansa è arrivato dopo che in mattinata tutti i giornali e i siti online avevano riferito di un braccio di ferro tra Matteo Renzi e Giorgio Napolitano sulla scelta del miglior candidato. “Un altro petalo della Margherita” titola l’Huffington Post, riferendosi all’esperienza di Gentiloni quale assessore comunale a Roma nella giunta di Francesco Rutelli e per l’adesione della prima ora al progetto renziano.

Sarebbe stato un ottimo sindaco di Roma, esperto, competente e equilibrato ma l’insipienza e l’odio di Pierluigi Bersani contro Matteo Renzi hann fatto in modo che il Pd scegliesse come candidato il peggiore sindaco della storia, Ignazio Marino.

Nel caso del ministro degli Esteri, Matteo Renzi era orientato a riproporre una figura femminile, mentre il presidente della Repubblica avrebbe espresso più di una perplessità sulla rosa dei nomi. Prima del criterio di genere, si può sintetizzare, Napolitano ha invitato Renzi a considerare la mole e l’importanza dei dossier: il candidato, prima che donna, avrebbe dovuto essere esperto, competente, autorevole anche all’estero.

Renzi ha scelto anche due sottosegretari: Davide Faraone, alla Pubblica Istruzione, in sostituzione di Roberto Reggi (ora al Demanio). Paola De Micheli, bersaniana di ferro, va all’Economia, in sostituzione di Giovanni Legnini, ora vicepresidente del Csm. La scelta è caduta su Gentiloni solo nelle ultimissime ore: fino a ieri sera, assicurano amici e collaboratori, non ne sapeva nulla.

Il politico romano, 60 anni il 22 novembre prossimo, è stato ministro delle Comunicazioni tra il 2006 e il 2008, con il governo Prodi, e nel 2007 è stato uno dei fondatori della Margherita nel 2002 e del Comitato Promotore nazionale del Partito Democratico nel 2007. Laureato in Scienze politiche, giornalista, ha lavorato al Comune di Roma come portavoce del Sindaco e assessore al Turismo e al Giubileo negli anni ’90.

Eletto in Parlamento dal 2001, è stato anche presidente della commissione di vigilanza Rai. Due anni fa si era candidato a sindaco di Roma, rimanendo escluso però dal ballottaggio (con il 15% dei consensi). In questa legislatura, da deputato, fa parte della Commissione Esteri ed è presidente della sezione Italia-Stati Uniti dell’Unione Interparlamentare. Tra i primi a congratularsi per la sua nomina Lapo Pistelli, attualmente viceministro proprio alla Farnesina. (Corriere della Sera)