Roma, ipotesi via Almirante: i partigiani protestano

Pubblicato il 4 Gennaio 2012 - 12:40 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – No al nome di Almirante sulle vie di Roma, no alla manifestazione dei neofascisti. L’Anpi (associazione partigiani) ha chiesto al prefetto di Roma di vietare il corteo in ricordo dei tre militanti uccisi a Acca Larentia il 7 gennaio 1978. Contestualmente ha diffidato il sindaco Alemanno dal dedicare una via della Capitale a Giorgio Almirante, ex leader del Movimento Sociale. Nel vicoletto al Tuscolano, 34 anni fa furono ammazzati Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta da un commando di estrema sinistra mentre, durante gli scontri che seguirono, Stefano Recchioni fu colpito a morte dai carabinieri. Per il corteo celebrativo è tutto pronto, manca solo il sì definitivo del prefetto.

L’Anpi ricorda che l’apologia di reato è vietata dalla Costituzione, cercando di impedire la consueta sfilata di braccia tese e saluti romani tipiche di queste manifestazioni. La polemica è amplificata dal nome ingombrante di Giorgio Almirante. Il sindaco, che pure appartiene alla sua stessa storia e lo ricorda come un grande personaggio politico, ha rinviato la decisione di intitolargli una via a tempi migliori  “quando tutti saranno convinti che questo grande italiano ha spinto la destra verso la democrazia”. In effetti, sinistra e comunità ebraica non sarebbero affatto d’accordo, ricordando i 73 anni dalla promulgazione delle leggi razziali. Dall’altro lato, Donna Assunta, vedova Almirante e icona della destra nazionale al sindaco non gliela perdona: “Mio marito può fare a meno della strada intitolata a Roma se il sindaco non protesta con chi non la vuole”.

Il fatto che l’intitolazione, proprio per gli scrupoli di Alemanno, non sia all’ordine del giorno, non attenua le polemiche.