Pd. Rutelli: “Deve segnare nuovo inizio, non un matrimonio”

Pubblicato il 11 Ottobre 2009 - 17:58 OLTRE 6 MESI FA

Il Pd «ancora non è nato e per farlo deve segnare un nuovo inizio non un matrimonio tra due partiti o la scopiazzatura di altri». A dirlo è Francesco Rutelli presentando il suo libro ‘La svolta’ a ‘La settimana’ su La7.

«Il centrosinistra nella nascita del Pd avrebbe dovuto e se ce la fa dovrebbe segnare un nuovo inizio per creare un qualcosa che non è  ne’ un matrimonio tra i due maggiori partiti, Margherita e Ds ne’ la scopiazzatura della ‘vicenda botanica’ Ulivi, la Margherita, la Quercia».

Per Rutelli infatti «abbiamo una storia botanica impressionante in Italia ma sotto quelle fronde c’era una crisi, un problema, ovvero la grande tradizione a sinistra del partito comunista dà un seguito in continuità con quella grande storia che ha segnato grossi cambiamenti sociali ma anche tanti errori e talune complicita’ con pagine inaccettabili della storia del XX secolo oppure un nuovo inizio».

Rutelli si dice convinto che «se il Pd fosse semplicemente l’unione di due partiti si sa gia’ come va a finire e forse sta andando a finire cosi’, invece la nascita di una cosa nuova significa un pensiero, un’elaborazione, una cultura che va incontro a enormi cambiamenti».

Alla domanda se il Partito democratico, che non e un nome italiano e non innovativo, non potrebbe essere come negli Stati uniti e in Giappone senza tanta storia Rutelli ha risposto:«Non solo potrebbe ma dovrebbe. In Italia – conclude – noi avremmo potuto fare quello che gli anglosassoni definiscono il salto della rana cioè anziché entrare nella social-democrazia che nel frattempo si è esaurita dovevamo fare un partito democratico come lo è quello americano un grande crogiulo democratico, cattolici, ebrei, non credenti questo fino a ora non è stato».