Primarie Pd: 9mila gazebo pronti, anche “seggio igloo”. Scintille tra candidati

di redazione Blitz
Pubblicato il 7 Dicembre 2013 - 13:29 OLTRE 6 MESI FA
I tre candidati alle primarie Pd

I tre candidati alle primarie Pd

ROMA – Novemila gazebo in tutta Italia, persino un “seggio-igloo” a Brescia, i tre candidati che si punzecchiano a distanza. E’ tutto pronto per le primarie Pd, i seggi saranno aperti domenica 8 dicembre dalle 8 del mattino fino alle 20 (leggi qui le istruzione su come votare).

Intanto i 3 candidati, Renzi, Cuperlo e Civati, si punzecchiano, mentre l’ultimo sondaggio dà saldamente in testa il sindaco di Firenze.

Matteo Renzi. Sabato il sindaco di Firenze dedica la giornata alla conclusione della sua campagna. Ha parlato anche di legge elettorale:

“Che c’entra il governo? La fa il Parlamento la riforma, partendo da una proposta che farà il Pd” ha detto. “Quello che è si è capito è che le commissioni dei saggi servono solo a perdere tempo. Sono un modo per dilazionare le scelte. Domenica c’è la commissione di saggi più credibile di questo mondo: il milione e mezzo, due milioni di italiani che domani andranno a votare alle primarie”. E “se alle primarie decidiamo l’abolizione del Senato, il bipolarismo e il maggioritario perché vince il candidato che propone queste cose, i gruppi non possono mettersi di traverso” ha dichiarato.

Gianni Cuperlo: 

“La cosa che più mi ha addolorato è che Io ho cercato di parlare di futuro, dell’idea di partito e di Paese che ho in testa. Della necessità di cambiamento. Ma io continuo ad essere descritto come l’uomo dell’apparato e della continuità. Ma se mi guardo attorno io trovo la continuità nelle ricette di Renzi”.

Pippo Civati:

“Se nessuno prenderà il 51% alle primarie Pd io non darò il mio voto né a Renzi né a Cuperlo. Il ritorno di Prodi un bene per tutti. Perché è l’unico modo per cambiare davvero e radicalmente il partito democratico. Nel segreto dell’urna penso che persino Renzi alla fine voterà per me”.

E alla domanda se pensa di essere l’unico di sinistra tra i tre candidati, Civati ha risposto:

“Non devo essere io a dirlo. A volte me lo domandano come se fosse un insulto, io ne sono orgoglioso. La sinistra è anche una pratica quotidiana, non basta ‘dire qualcosa di sinistra’, lì son buoni (quasi ) tutti, occorre che quelle cose si facciano”.