Le proposte di Luca Zaia dal palco di Pontida. Il governatore dice basta al dialetto romano in tv

Pubblicato il 21 Giugno 2010 - 09:44| Aggiornato il 24 Agosto 2010 OLTRE 6 MESI FA

Luca Zaia sul palco di Pontida

Dal palco di Pontida, dove il popolo leghista si è dato appuntamento per il raduno annuale, il presidente del Veneto Luca Zaia ha fatto la voce grossa contro i dialetti in televisione: «Siamo stanchi di sentire in tv parlare in napoletano e romano. Ci sono decine di migliaia di persone che parlano e pensano in veneto. Non capiamo per quale motivo sarebbe un’offesa parlare in veneto e in bergamasco in televisione». Il governatore non si è fermato qui. Ha infatti aggiunto: «Siamo stufi di sentir dire che c’è bisogno degli extracomunitari, perché certi lavori qui non si vogliono più fare. Noi vogliamo pensare prima ai nostri lavoratori, gli altri si arrangino. È una superballa dire che c’è bisogno degli extracomunitari. Noi vogliamo fare liste di collocamento differenziate per pensare prima ai nostri cittadini, poi a quelli del resto del mondo».

Zaia si è scagliato anche contro il deficit sanitario di molte regioni. Anche in questo caso nessuna mezza misura: «Noi ne abbiamo le tasche piene e agli altri diciamo arrangiatevi». L’esponente della Lega è poi ritornato sulla questione del crocifisso nelle scuole: «In Veneto noi facciamo ancora il presepe e nelle scuole vogliamo il crocifisso. Il crocifisso è il segno della fede ma anche dell’identità di un popolo».