Ruby. Luciano Violante: “Intercettazioni fuori posto, stop alle fughe di notizie”

Pubblicato il 6 Aprile 2011 - 15:20 OLTRE 6 MESI FA

Ruby

ROMA – Per l’ex presidente della Camera Luciano Violante ”le intercettazioni delle telefonate del premier non dovevano essere messe agli atti” né tantomeno ”sui giornali”.

Per questo ”serve una riforma: il giudice competente dev’essere non quello dell’ufficio giudiziario dove è avvenuta ma il tribunale di una diversa Corte d’Appello”. ”Prima di dare un giudizio” sulle conversazioni di Silvio Berlusconi finite agli atti, sottolinea però in una intervista al Giornale, bisognera’ capire perche’ ”quegli atti sono finiti nel fascicolo”: ”Errore, dimenticanza, intenzione? Si tratta di vedere perché è accaduto”.

In ogni caso ”il dilagare del ‘giornalismo da trascrizione’, che riempie intere pagine di notizie processuali e gossip giudiziari, umilia la democrazia” ed è necessario trovare ”una volta per tutte il punto di equilibrio tra quattro diritti: quello del giornalista ad informare, del cittadino ad essere informato, dei destinatari delle indagini alla riservatezza e della giustizia all’efficienza e alla credibilità delle indagini”.

Nel processo Ruby, aggiunge Violante, ”ho molto apprezzato il divieto di far entrare in aula telecamere e fotografi: in un procedimento penale l’aspetto spettacolare è negativo”.