Sospeso lo sciopero della cultura: alla Scala la Tosca andrà in scena

Pubblicato il 23 Marzo 2011 - 16:57 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Dopo il reintegro del Fus è stato sospeso lo sciopero del 25 marzo indetto da Cgil, Cisl, Uil e Fials nel settore della cultura. Di conseguenza alla Scala di Milano si terrà la conclusiva rappresentazione di Tosca prevista proprio per quella data.

Il neoministro Giancarlo Galan aveva detto: ”Dobbiamo credere nella forza delle idee, dobbiamo lavorare fin da subito per progetti effettivamente sostenibili, dobbiamo puntare a traguardi effettivamente raggiungibili, perché è con le idee e con i progetti che troveremo i finanziamenti necessari e indispensabili per ridare senso e vitalità alla cultura italiana”.

Galan, dopo aver ringraziato il premier Berlusconi e il presidente della Repubblica Napolitano, ha definito il suo compito ”certamente non facile anche se da piu’ punti di vista, per davvero entusiasmante”. ”Prima di leggere le carte, gli atti ufficiali, i bilanci accertati, non sfugge a nessuno, e nemmeno a me, il fatto che – ha proseguito Galan – non sono mancati in tempi recenti, articoli, editoriali, commenti, approfondite riflessioni sui problemi e sulle difficoltà che affliggono, ormai da tempo, il ministero per i Beni e le Attività Culturali e con esso l’intero sistema culturale italiano”.

”La verità – ha spiegato – è che bisognerà ripartire dallo 0,21 per cento del bilancio dello Stato, che è quanto, fino ad ora, è stato messo a disposizione del ministero dei Beni culturali. Dico questo sapendo che a tutt’oggi sarebbe di soli 50 milioni di euro il fondo a disposizione per il complessivo patrimonio dei beni culturali italiani”.

”Comunque – ha proseguito – le cifre, le statistiche, i raffronti, i tagli, la mancanza di personale, le proteste, le dimissioni, gli scioperi hanno documentato nelle scorse settimane il drammatico stato in cui versa il mondo che gravita attorno alla cultura del nostro Paese. Ma se non vogliamo allontanarci per sempre, come ha scritto qualcuno, dalla patria fatta di paesaggio, storia e arte, dobbiamo credere nella forza delle idee, dobbiamo lavorare fin da subito per progetti effettivamente sostenibili, dobbiamo puntare a traguardi effettivamente raggiungibili, perché è con le idee e con i progetti che troveremo i finanziamenti necessari e indispensabili per ridare senso e vitalità alla cultura italiana”.

”Solo dopo – ha spiegato ancora – ma soltanto dopo, potremo dire, se lo riterremo utile, che arte, cultura, paesaggio rappresentano il petrolio in grado di far crescere l’economia del nostro Paese. Per il momento, ci troviamo quasi in un deserto, nel quale però sappiamo esserci energie e risorse che costituiscono le tante oasi dell’intelligenza e della cultura, che resistono a tutto nonostante tutto”.