Scuola. Alle elementari il tempo pieno non è per tutti, 150 mila bambini sono fuori

Pubblicato il 8 Giugno 2010 - 10:35 OLTRE 6 MESI FA

Fine d’anno scolastico turbolento e a infuocare ancora di più le polemiche gli oltre 150 mila bambini di prima elementare esclusi dal tempo pieno. I genitori protestano e allora la Gelmini rilancia: “Aumenta il tempo pieno nella scuola italiana: nel prossimo anno scolastico saranno attivate 782 classi a tempo pieno in più, per un totale di 37.275 classi. E per il secondo anno consecutivo aumentano gli alunni che potranno usufruire di questo quadro orario”.

La realtà è questa, secondo il ministro dell’Istruzione, le classi a tempo pieno cresceranno è vero, ma le prime, in pratica quelle che condizionano le scelte anche per gli anni successivi, in moltissime realtà sono in netto calo. Questa la scure del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, che si è abbattuta sulle prime classi, chiudendo le porte a migliaia di famiglie.

A Milano, per due giorni, insegnanti e famiglie hanno dato vita alla “protesta festosa anti-Gelmini”: saranno almeno 3 mila i piccoli fuori dal tempo lungo. A Roma, le famiglie deluse saranno 4 mila. A Firenze il comune pensa a un servizio di “custodia” post-scuola per i bambini a cui sarà negato il tempo prolungato, ma occorrono 300 mila euro. E a Bologna, i genitori hanno impacchettato le scuole con volantini e manifesti facendo partire la campagna “Tutti devono sapere” e il 10 giugno torneranno a protestare. Lo slogan è: “La scuola non è finita”.

La protesta continua e si estende a tutte le altre città: Torino, Napoli, Bari, Palermo. Con l’occupazione simbolica degli uffici scolastici provinciali e degli uffici scolastici regionali ad opera della Flc Cgil, supportata da genitori e insegnanti. Insomma le classi aumenteranno pure quest’anno, ma non tenendo presente quanti sono gli alunni che dovrebbero usufruirne. A questo si aggiunge il taglio di 8.709 cattedre. In provincia di Milano ne salteranno 154, tra Roma e provincia 97 e a Palermo trovare una prima a tempo pieno sarà una specie di lotteria: appena 9 classi in tutto. E coloro che non avranno il tempo pieno a settembre, non lo otterranno neppure nelle classi successive.

Il calo delle prime a tempo pieno è solo la punta dell’iceberg di un servizio richiesto in massa soprattutto dai genitori che lavorano, ma che il governo lesina. Per comprenderlo basta confrontare due dati. Gli alunni della scuola materna (ora dell’Infanzia) che fruiscono del tempo lungo (Tempo normale) sono 90 su 100, ma quando si accede all’elementare la percentuale precipita al 27%. Il calcolo è abbastanza semplice e dice che circa 150 mila bambini ogni anno restano fuori dal tempo pieno.