Vittorio Sgarbi difende la massoneria e attacca Giulia Sarti (M5s): “Imbecille diventata deputata grazie a un comico”

di redazione Blitz
Pubblicato il 21 Settembre 2018 - 13:49 OLTRE 6 MESI FA
Vittorio Sgarbi difende la massoneria e attacca Giulia Sarti (M5s): "Imbecille diventata deputata grazie a un comico"

Vittorio Sgarbi difende la massoneria e attacca Giulia Sarti (M5s): “Imbecille diventata deputata grazie a un comico”

ROMA – Vittorio Sgarbi difende la massoneria e attacca Giulia Sarti, deputata del M5s e presidente della Commissione Giustizia. “È un’imbecille diventata deputata grazie a un comico. Speriamo di potercene liberare presto”, ha tuonato il deputato di Forza Italia, criticando l’idea di Sarti di dare il via libera a una commissione stragi perché “cosche, servizi segreti e massoni sono legati da un filo conduttore”.

Ospite a Roma di Stefano Bisi, gran maestro del Grande oriente d’Italia, Sgarbi è tornato a difendere la massoneria, “un’istituzione nobile e gloriosa chi io ho sostenuto nella sua legittimità democratica rispetto alle minacce che arrivano di chi ritiene che un massone non possa avere ruoli di governo o nei consigli provinciali secondo un atto profondamente iniquo e illegale”.

Già in passato Sgarbi aveva espresso il proprio sostegno alla massoneria. Lo scorso agosto in un articolo pubblicato sul quotidiano il Giornale scriveva: “Non avendo problemi, in Sicilia, se li creano. Non bastassero la mafia e l’antimafia, la disoccupazione e lo sconvolgimento del paesaggio, gli sfaccendati parlamentari dell’Assemblea regionale si trastullano con disegni di legge come quello che impone l’obbligo di dichiarare l’affiliazione dei deputati e degli assessori regionali a logge massoniche e similari. (…)  la norma discrimina l’appartenenza alla Massoneria da ogni altra per cui non è richiesta alcuna declaratoria. Le leggi speciali odorano di stato di polizia e di dittatura. E umiliano un’appartenenza come se essa stessa fosse un crimine. (…) La massoneria ha una storia gloriosa che non può essere infangata dai disturbi persecutori di un Fava, seguito da parlamentari distratti e opportunisti, privi di rispetto per la storia e per la libertà di idee, senza nulla fare di penalmente rilevante”.