Torino, Olimpiadi 2026, ultimatum Appendino alla giunta M5S: “Votate sì o tutti a casa”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Giugno 2018 - 10:20 OLTRE 6 MESI FA
Torino, Olimpiadi 2026, ultimatum Appendino alla giunta M5S: "Votate sì o tutti a casa"

Torino, Olimpiadi 2026, ultimatum Appendino alla giunta M5S: “Votate sì o tutti a casa”

ROMA – Nervi tesi nella maggioranza M5S che amministra il Comune di Torino. Si è chiusa a notte fonda la riunione tra i consiglieri Cinque Stelle e la sindaca Chiara Appendino. [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] Tema dello scontro la candidatura alle Olimpiadi invernali del 2026, di cui oggi la prima cittadina parlerà col sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, in un incontro a Roma.

Un braccio di ferro lunghissimo. In piazza Palazzo di Città si sentivano le urla dei consiglieri e quelli della sindaca. Alla fine, più per sfinimento che per condivisione politica, la riunione è stata bloccata. Era passata l’una, ma una sintesi politica non c’è. Appendino andrà da Giorgetti senza i numeri in Sala Rossa per approvare lo statuto dell’associazione Torino 2026 che dovrebbe guidare l’ipotetica candidatura per i Giochi e con una maggioranza che alcuni raccontano a pezzi e altri compatta contro le Olimpiadi, ma che sicuramente non è con la sua sindaca su uno dei dossier più caldi dall’elezione di 2 anni fa. (Repubblica.it)

Nel corso del vertice, iniziato subito dopo il Consiglio comunale e conclusosi dopo le 2, l’ala intransigente del Movimento 5 Stelle ha ribadito il no alla candidatura olimpica. La sindaca Appendino non avrebbe gradito la contrarietà, arrivando addirittura a minacciare le dimissioni. Alla fine le distanze restano, ma la prima cittadina sembra intenzionata a tirare dritto.

In volo verso la Capitale, la sindaca di Torino illustrerà a Giorgetti il modello Torino, improntato sui principi della sostenibilità ambientale e sui debiti zero. Esclusa l’ipotesi di candidatura congiunta con Milano, l’intenzione è quella di spingere il governo ad esprimersi. Azione che, almeno per ora, non ha però l’appoggio della maggioranza comunale.