Tumori, per combatterli si studia la storia delle loro mutazioni come in un film

Pubblicato il 6 Giugno 2010 - 19:25 OLTRE 6 MESI FA

Ricostruire come in un film le mille “facce molecolari” che un tumore assume mentre cresce, e a mano a mano che reagisce alle cure, accumulando mutazioni sempre nuove e diverse, come fossero tanti fotogrammi: è una delle nuove sfide nella lotta contro il cancro, confermata in pieno dal congresso della Società Americana di Oncologia Clinica (Asco) in corso a Chicago.

“Questo è il primo congresso di oncologia nel quale questa strategia sta dando frutti”, ha detto Pier Franco Conte, dell’università di Modena e Reggio Emilia. “Ormai – ha aggiunto – abbiamo farmaci registrati da anni e male, con risultati modesti”.

In questa prospettiva è nato, più o meno spontaneamente in tutto il mondo, una sorta di Progetto genoma dei tumori, alcuni rami del quale sono attivi anche in Italia. L’obiettivo è costruire banche dati in cui immagazzinare tutto ciò che si scopre sulle mutazioni, ognuna delle quali può diventare un possibile bersaglio di future terapie.

“Stiamo organizzando una rete per le mutazioni del tumore del polmone”, ha detto l’oncologo Giorgio Scagliotti, dell’università di Torino. Quanto sia importante tenere d’occhio le mutazioni lo hanno confermato più studi presentati nel congresso dell’Asco.

Uno studio italiano, coordinato da Giuseppe Curigliano, dell’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo) dimostra che nel 15 per cento dei casi il tumore del seno cambia fisionomia dallo stadio primitivo fino allo sviluppo delle metastasi.

“Nella sua storia naturale il tumore può cambiare perché nel processo di cancerogenesi si accumulano mutazioni che permettono al tumore di adattarsi all’ambiente e che ne aumentano la sopravvivenza”, ha spiegato.

Secondo gli esperti la terapia dei tumori si prepara a un grande cambiamento: “Se fino a dieci anni fa si pensava alla terapia come a una maglietta che era la stessa per tutti, oggi le terapie su misura stanno diventando una realta”, ha osservato Curigliano.

Ma non è finita: secondo Conte “se oggi abbiamo farmaci molto costosi che offrono un vantaggio a pochi pazienti, in futuro potremmo avere un vantaggio molto grande su un numero limitato di pazienti bene identificati”.

Bisognerà però fare i conti con la possibilità di realizzare effettivamente questa nuova realtà della terapia anticancro. Per esempio, secondo Conte “attualmente non c’è nessuna verifica sui test genetici, nel senso che non ci sono parametric per capire se un laboratorio è validate o meno. A volte la risposta arriva dopo due mesi, anche per i test più semplici”.