Governo Usa nazionalizza GMAC finanza General Motors Chrysler

Pubblicato il 31 Dicembre 2009 - 00:32 OLTRE 6 MESI FA

Il governo americano ha deciso di prendere il controllo della GMAC, la società che finanzia l’acquisto di auto di General Motors e Chrysler. Si tratta di una nazionalizzazione per via di aumento di capitale: il ministero del Tesoro Usa passerà dal 35 al 56 per cento del capitale di GMAC, iniettando nelle sue casse devastate 3,8 miliardi di dollari. GMAC ha già ricevuto, finora, qualcosa come 12,5 miliardi di dollari di finanziamenti.

La nazionalizzazione strisciante di GMAC è stata accolta in un modo strano dai giornali americani. Solo il sito della Washington Post ha cavalcato la notizia, inserendola nei suoi “news alert” via e mail e mantenendola in home page a lungo, mentre i siti degli altri quotidiani hanno trattato la notizia come una operazione di routine.

In realtà si tratta di una svolta epocale, perché secondo tutte le leggi del mondo occidentale oggi è il Tesoro americano l’azionista di controllo, e che controllo, del colosso GMAC.

GMAC era una società che finanziava le vendite rateali delle auto, del tipo che tutte le case automobilistiche hanno sempre avuto, sia per avere un braccio finanziario che semplificasse per il compratore il tormentoso rapporto con le banche, sia per lucrare sul gigantesco giro d’afffari. Con gli anni, con il diffondersi di sempre più stringenti criteri di valutazione della solidità delle imprese, l’enorme peso dei debiti che a loro volta società tipo GMAC conttraevano con il sistema bancario rischiava di compromettere la affidabilità del business principale. Le finanziarie sono state quindi almeno parzialmente cedute, in modo da non doverle più includere nel bilancio consolidato della casa madre.

La crisi mondiale, a cavallo tra il 2008 e il 2009, che in America è stata particolarmente acuta, ha indotto il governo Usa a elargire entinaia di miliardi di dollari di aiuti alle banche per tenerle in piedi. All’epoca c’era il presidente George Bush, che non guardò molto per il sottile i favori che faceva alle banche, tanto che il suo successore, Barack Obama, pose dei vincoli, quanto meno sul fronte delle retribuzioni dei banchieri che si facevano finanziare dallo stato.

GMAC, con l’occasione, fu trasformata da finanziaria in banca, perché potesse godere anch’essa degli aiuti pubblici. Ma l’operazione non è bastata. Infatti l’intervento dello stato si è reso necessario quando GMAC, al contrario della quasi totalità delle banche americane, non è stata in grado di trovare sul mercato i capitali necesssari per finanziare la  restituzione al governo del denaro avuto in prestito agli inizi del 2009. Sono a tutt’oggi sei le grandi aziende americane nel cui capitale è entratoi lo stato,  per salvarle: tra queste General Motors e Chrisler, le quali trestano formalmente private ma in presenza di un peso crescente nel capitale e nei consigli di amministrazione. In GMAC il Tesoro americano avrà diritto a nominare quattro consiglieri su 9.

GMAC, General Motors Acceptance Corporation, opera in America da 90 anni e in Italia da 40 e al 30 giugno 2009 aveva 181 miliardi di dollari di attività.