Germania. Schauble, ministro finanze: “Crisi europea, unione più forte”

di Licinio Germini
Pubblicato il 19 Novembre 2011 - 12:51 OLTRE 6 MESI FA

Wolfgang Schauble

BERLINO, GERMANIA – Mentre il mondo intero si aspetta caos e disastri dalla crisi del debito europeo, il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schauble crede che essa sia l’unico modo per completare l’opera dell’unificazione europea. Nella sua posizione e in qualità di stretto collaboratore della cancelliera Angela Merkel, secondo il New York Times è l’unico che può farcela.

L’esperienza di Schauble è stata cruciale nell’aiutare la Merkel a tenersi in equilibrio tra i partners europei che chiedono l’assistenza finanziaria tedesca e un elettorato che non vuole pagare i debiti dei loro spendaccioni vicini del sud. E gli analisti politici dicono che Schauble è stato indispensabile nel tenere unito il blocco conservatore quando si è votato sull’espansione del fondo di salvataggio europeo, lo strumento inteso ad aiutare nazioni dell’eurozona pesantemente indebitate come la Grecia, evolutosi di fatto in un voto di fiducia nella gestione della crisi da parte della Merkel.

Godendo di grande indipendenza da quest’ultima, Schauble persegue una politica pro-europea ancor più incisiva di quella del cancelliere. Ha scritto in proposito il Frankfurter Allgemeine: ”Il ministro delle finanze è il cancelliere di se stesso”.

Il distretto elettorale di Schauble nel Baden-Wuttemberg termina al confine con la Francia, e lui intrattiene stretti contatti con Christine Lagarde, presidente del Fondo Monetario Internazionale e con il presidente Nicolas Sarkozy. Un vantaggio non da poco, essendo l’Europa del dopoguerra andata avanti solo con l’accordo di Francia e Germania.

L’attuale dibattito in Europa è se una maggiore cooperazione tra i Paesi dell’eurozona dividerà ulteriormente l’Unione Europea tra i Paesi che usano l’euro e  quelli che non lo usano più. Schauble già nel 1994 aveva proposto la creazione di ”un’Europa a due velocità”. Il retaggio europeo di Shauble sarà definito nei prossimi mesi. Sarà quello di uno degli architetti della nuova Europa, o dell’uomo che ha assistito al crollo di un progetto cui ha lavorato per anni.

Schauble ha fatto sapere che il governo tedesco proporrà al summit dei leader europei a Bruxelles il 9 dicembre dei cambiamenti del trattato che spingeranno l’Europa più vicina alla creazione di un governo fiscale centralizzato, cosa finora inesistente. E l’obiettivo finale è per Schauble una unione politica con un presidente eletto dal popolo.

I critici del ministro rilevano che i tagli di spesa chiesti da Berlino agli altri Paesi stanno danneggiando la crescita in tutto il continente e rendendo i debiti più difficili da ripianare. E la sua proposta di assegnare alla Commissione Europea vasti poteri per imporre discipline di bilancio è stata subito respinta dalla Gran Bretagna che l’ha paragonata ad un invasivo ”super stato”. Perfino alcuni sostenitori dell’euro temono che Schauble e la Merkel pensino a cambiamenti a lungo termine, mentre investitori in preda al panico ed esperti speculatori stanno riducendo l’euro a brandelli.

Replica Schauble: ”Abbiamo un periodo limitato di transizione in cui dobbiamo gestire il nervosismo dei mercati. E se entro la fine del 2012 o la metà del 2013 avremo a disposizione tutti gli ingredienti per nuove, rafforzate e approfondite strutture politiche, credo che ce la faremo”. Schauble considera l’attuale tumulto non un ostacolo ma una necessità, e afferma: ”Potremo raggiungere l’unione politica solo attraverso una crisi.”.