Giorgia Meloni (Foto Ansa)
Meloni-Schlein, duello feroce a distanza. La premier dal palco di Atreju, la segretaria dem dal palco dell’Antonianum di viale Manzoni. Giorgia ha chiuso domenica 14 le giornate di dibattiti e incontri (6-14 dicembre) ai Giardini di Castel Sant’Angelo, il parco pubblico di piazza Adriana; Elly ha tuonato alla Assemblea del Pd, il “parlamento” del partito. “Edizione record con 100 mila partecipanti” (ha assicurato il partito).
Due interventi attesi, opportunamente “lanciati”, due eventi domenicali nel cuore di Roma. Due ring roventi. Come era facilmente prevedibile le due leader non si sono risparmiate. Hanno fatto ricorso al loro ampio repertorio di bordate e grandinate, di punzecchiature e attacchi frontali, alternando colpi bassi a cannoneggianti ad effetto, per la gioia delle loro platee. Esempio: Meloni: “Al referendum fregatevene di me, tanto il governo durerà. Votate per i vostri figli”.
Schlein: “La destra è ossessionata dal potere che ha aumentato l’austerità e le disuguaglianze. Quelli continuano a litigare tra di loro tra ricatti e veti incrociati”.
Meloni: “Chi scappa non ha contenuti”
Alla festa di FdI la premier non solo ha attaccato Elly Schlein, ma ne ha avute anche per Francesca Albanese ( “nuova eroina dem”), per i giudici (“colpa loro se i centri migranti in Albania sono partiti tardi”). E poi la stoccata che ha strappato ovazioni: “Il campo largo si è riunito da noi ad Atreju, mentre Elly è scappata. Chi scappa non ha contenuti. Il campo largo si fa solo da noi”.
Poi ha “sfidato” Antonello Venditti e ironizzato sul centrosinistra: “Si porta sfiga come la carta della pagoda”. Ha concluso con un omaggio agli alleati “orgogliosa di loro e di quello che stiamo facendo insieme”. Aggiungendo: “Noi vogliamo che i nostri figli vivano in una nazione credibile. Credibile per investitori, per i mercati finanziari, per le istituzioni internazionali ma, più importante, credibile per i mercati rionali, cioè per gli italiani”.
La ricetta di Elly Schlein
Elly Schlein ha inglobato Bonaccini e De Luca jr mentre la minoranza dem ha chiesto aiuto a Prodi e Gentiloni. La segretaria ha tuonato: “Il nostro obiettivo è battere la destra. E’ tempo che l’Italia ricominci a sognare”.
E poi ha puntualizzato sulle carenze del governo sulla spesa pubblica, sulla sanità, sulla scuola, mentre “salgono le spese militari, salgono le tasse”.
Elly ha indicato le tre cose che farebbe una volta al governo : tre miliardi in più per assumere personale sanitario, subito il salario minimo (“sotto i 9 euro è sfruttamento”), E come terza cosa “abbatteremmo il prezzo energia scollegandolo da quello del gas”.
Ha poi tranquillizzato tutti: “È finito il tempo dei litigi nel nostro campo. Dopo 3 anni e mezzo non solo ci siamo, ma siamo competitivi e siamo esattamente la prima forza di opposizione”.
Infine un accenno alle Politiche: la segretaria dem ha sostenuto che la “partita per le Politiche è apertissima. Ci sono tutte le condizioni per mandare a casa questa destra”. Critica Lia Quartapelle, deputata e riformista: “Elly manca di coraggio e rinvia il referendum, sembra abbia paura di deludere Conte”.
